Addio a Pecuvio Rondini: Commercialista saggio, aveva la fiducia di tutti»

IL LUTTO. Il professionista si è spento martedì 13 agosto a 85 anni a Fano, la sua città d’origine, dov’era in vacanza. Ha ricoperto ruoli di prestigio in numerose società e istituzioni cittadine.

Era un uomo di stile, intransigente ma capace di sciogliersi in un sorriso dopo una stretta di mano, anche nelle situazioni più delicate. E di momenti complicati la sua professione gliene ha riservati molti. Perché Pecuvio Rondini era un professionista, sì, ma uno tra i più apprezzati e fidati di Bergamo, la città che aveva scelto come sua seconda casa. Se n’è andato ieri pomeriggio a 85 anni (ne avrebbe compiuti 86 martedì prossimo, 20 agosto), nella sua Fano, dov’era in vacanza con la famiglia, stroncato dalle conseguenze di una polmonite per cui si trovava in ospedale nella località marchigiana da una decina di giorni.

Il legame con Bergamo

Pecuvio Rondini è stato uno dei commercialisti più attivi in città per alcuni decenni. Giunto a Milano sul finire degli anni ’50 per studiare all’Università Bocconi, dopo il matrimonio con Giuliana nel 1963, ha intrapreso la professione da commercialista nel capoluogo lombardo, ma dopo poco si è trasferito a Bergamo. Sono tante le società e le famiglie della nostra provincia che negli anni hanno riposto in lui la loro fiducia. Membro del Consiglio d’amministrazione o del Collegio dei sindaci di tante società e di istituzioni, tra cui

Sacbo, è stato presidente del Collegio sindacale di Sesaab. Ha ricoperto incarichi di prestigio prima nella Banca Popolare di Bergamo, poi in Bpu e successivamente in Ubi. Ha collaborato con la Diocesi diventando un punto di riferimento per le realtà economiche della Chiesa di Bergamo e, per anni, è stato presidente di Ovet. Un legame particolare lo ha creato anche con il Gruppo Radici, per cui ha collaborato in diverse società.

«Onesto e integro»

Ma il primo ricordo è quello di Corrado ed Emanuela, i suoi due figli: «Era una persona onesta e integra. Con lui abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto – ricordano –. Era pronto allo scherzo, ma serio ed intransigente nell’educazione e capace di trasmetterci dei sani principi. Era appassionato del suo lavoro, ma teneva alla famiglia in modo particolare: era il suo punto d’orgoglio».

Non c’è professionista in città che non abbia avuto la possibilità d’incrociare il suo percorso lavorativo con lui. «Pecuvio Rondini è stato un uomo determinante, per noi, per la nostra famiglia e per il nostro gruppo – è il ricordo di Maurizio Radici, vicepresidente di Radici Group –. Una persona che sia umanamente che a livello imprenditoriale ci ha dato tantissimo. È sempre stato vicino al nostro gruppo, anche nei momenti più difficili, quelli in cui è sempre stato pronto a schierarsi dalla nostra parte, credendo in noi e sostenendoci con tutte le sue forze».

I ricordi

Dal mondo delle imprese alle famiglie, alle quali non ha mai fatto mancare il suo sostegno, fino alla Diocesi e alle sue realtà economiche. «È stato un collaboratore preziosissimo per noi e per tutta la Diocesi», è il ricordo di don Mansueto Callioni, per anni economo della Diocesi di Bergamo. «Ci siamo conosciuti quando ho ereditato il ruolo di economo da monsignor Aldo Nicoli. Il dottor Rondini è stato un collaboratore capace e soprattutto saggio, con il quale siamo diventati anche un po’ amici». Perché con Pecuvio Rondini il rapporto personale sfociava spesso oltre la professione, come testimonia anche il notaio Armando Santus: «L’ho conosciuto innanzitutto sul piano professionale – racconta –, poi col tempo la conoscenza si è fatta amicizia. Avevamo una stima reciproca l’uno per l’altro. Era una persona e un professionista di un’intelligenza vivissima, capace di leggere e di risolvere problemi complessi, un uomo molto onesto che per questo è diventato un punto di riferimento per importanti gruppi industriali e per numerose famiglie bergamasche. Sapeva trovare soluzioni sempre geniali e innovative. La sua scomparsa mi addolora, perché in questi anni, purtroppo, tante figure qualificate, attente e di profonda e viva intelligenza ci hanno lasciato». Presidente della Fondazione Mia, Fabio Bombardieri ricorda Pecuvio Rondini come «collega»: «È stato uno dei professionisti più importanti e più competenti che la città abbia avuto – dice –. Fa parte di quella generazione di persone che rappresentavano l’eccellenza nel mondo della loro professione. Ho avuto modo di conoscerlo in diverse vicende in cui eravamo dalla stessa parte, ma anche contrapposti. Era un gran signore, sapeva unire alla sua capacità e competenza professionale, un’ampia cultura e un grande stile. È sempre stato un uomo pacato, dialogante, profondo. Eppure così autorevole, una virtù che sono certo gli sia stata riconosciuta unanimemente in città».

I funerali di Pecuvio Rondini saranno celebrati sabato mattina, 17 agosto, alle 9 nella chiesa del Carmine di Fano.

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