Addio a Gianni Pagnoncelli, guidò il Cda del vecchio Gleno

IL LUTTO. Aveva a 79 anni. Fu anche presidente Amac. Sabato alle 10 i funerali nella chiesa del Villaggio degli Sposi.

Uomo d’azienda, appassionato alla vita politica della sua città, ma anche persona impegnata nel sociale e nella vita della sua comunità, quella del Villaggio degli Sposi. Si è spento all’età di 79 anni Gianni Pagnoncelli, personalità di spicco di Bergamo per le importanti cariche ricoperte in vari enti nel corso degli anni.

Nato a Fara Gera d’Adda, Gianni Pagnoncelli da piccolo arriva a Bergamo quando suo nonno diventa caporeparto a quella che allora era la Dalmine. Il suo nome è legato a quella che fu la trasformazione nel 2003 della veste giuridica dell’allora Ipab Casa di riposo di via Gleno in Fondazione Santa Maria Ausiliatrice: «Mio padre era presidente del Consiglio di amministrazione del vecchio Gleno – ricorda suo figlio Carlo – e venne scelto dall’allora sindaco Cesare Veneziani e dall’assessore ai servizi sociali Maurizio Bonassi per traghettare il Gleno verso la Fondazione. Venne scelto proprio per la sua riconosciuta competenza e capacità.

Gli incarichi istituzionali

Ha ricoperto anche per parecchi anni anche l’incarico di presidente Amac, oggi A2A. L’azienda a cui però era molto legato era la Mazzoleni Spa, di cui è stato per 42 anni consigliere delegato. Era molto legato anche al Rotary Bergamo Ovest di cui ha fatto parte per 30 anni circa. Come socio Rotary ha ottenuto, caso quanto mai raro, ben tre medaglie Paul Harris. Quando pochi mesi fa ha dato le dimissioni dal Rotary perché non era più in grado di seguirlo come aveva sempre fatto, queste sono state rifiutate ed è stato nominato all’unanimità socio onorario. È stato per lui un grande riconoscimento e una grande gioia».

Il suo impegno in politica

Gianni Pagnoncelli si diceva che è stato anche un uomo appassionato alla vita politica. «L’ho conosciuto quando verso la fine degli anni ’90 ho iniziato a far politica in circoscrizione, erano gli ultimi anni della Dc – racconta b –. È stata la persona che più mi ha aiutato nella mia crescita politica e tra noi è nato un forte legame, Siamo entrati insieme nel Cdu (Cristiani Democratici Uniti) e poi in Forza Italia. È stato una guida competente, generosa e disponibile che ci supportava nel pensiero e nell’agire. La sua era una passione molto forte che l’ha accompagnato tutta la vita. Era anche molto attivo nella sua comunità. Per anni ha prestato la sua opera di volontariato nel sostenere il parroco, don Achille Angioletti, nella gestione economica della parrocchia del Villaggio degli Sposi».

Il ricordo più eloquente, pur nella sintesi delle parole, è quello del figlio Carlo: «Era un uomo forte, sensibile e generoso. È stato il mio esempio nel lavoro e nella vita» . I funerali sabato 12 ottobre alle 10 nella chiesa del Villaggio degli Sposi.

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