Addio a don Mario Ravasio, si è spento a 101 anni il decano della Diocesi

IL LUTTO. Una vita con i giovani: prima come direttore della Casa dello Studente, poi del convitto Paleocapa. Il cordoglio della Chiesa: «Profonda umanità arricchita dalla cultura». Sabato 24 agosto i funerali.

Nei suoi 101 anni di vita don Mario Ravasio ha collezionato una serie lunghissima di esperienze di amministratore parrocchiale in diversi luoghi della Diocesi, ma anche di servizio al fianco dei giovani e di guida per i pellegrini in Terra Santa. Il decano della Diocesi di Bergamo, prete del Sacro Cuore sin dalla sua ordinazione, si è spento mercoledì 21 agosto, intorno alle 18, alla Casa di riposo Piccinelli a Scanzorosciate, dove si trovava dal febbraio scorso. Sino a pochi mesi fa aveva vissuto nella Casa dei Preti del Sacro Cuore, in via Garibaldi, in città.

Originario di Redona, dove nacque il 1° gennaio 1923 (il padre lavorava sul tram della Valle Seriana, mentre la mamma era operaia in un’azienda tessile locale, aveva un fratello e tre sorelle), ha poi conosciuto ogni angolo della Bergamasca e non solo per via dei tanti incarichi che ha ricoperto.

«È stato ben 82 volte in Terra Santa, luogo che amava nel profondo». «Una persona autentica che amava la parola di Dio»

«Don Mario Ravasio era sicuramente una persona autentica – lo ricorda don Carlo Nava, superiore della Comunità dei Preti del Sacro Cuore dal 2018 –. Era un grande amante della Parola di Dio». Una passione che spendeva dentro le esperienze vissute. «È stato ben 82 volte in Terra Santa, luogo che amava nel profondo – prosegue ancora don Nava –. Ha conosciuto molto bene anche tutta la nostra Diocesi, grazie ai tanti incarichi di amministrazioni parrocchiali».

Il suo carattere, all’apparenza burbero, celava in realtà un cuore grande. Il Vescovo monsignor Francesco Beschi e il vicario generale monsignor Davide Pelucchi, con la comunità missionaria dei Preti del Sacro Cuore e l’intero presbiterio diocesano, nel necrologio di annuncio della scomparsa su L’Eco di Bergamo, ricordano di lui «lo stile serioso e dall’apparente scorza severa», che «lasciava trasparire, dopo i primi incontri, una affabilità che rivelava la profonda umanità arricchita dalla cultura alimentata a costanti letture».

Sabato i funerali

I funerali del sacerdote - che da tempo era il più anziano del clero diocesano - saranno celebrati sabato 24 agosto alle 10, nella basilica cittadina di Sant’Alessandro in Colonna, che si trova a pochi passi dalla «sua» Casa dei Preti del Sacro Cuore. La sua scomparsa ha suscitato sin da subito grande cordoglio nelle tante persone che l’hanno conosciuto.

Don Ravasio - ordinato sacerdote a Bergamo il 31 marzo 1947 - è stato sin dai suoi primi anni di ministero sacerdotale vicedirettore e poi direttore della Casa dello Studente Papa Giovanni XXIII, per trent’anni, sino al 1967. Il suo impegno a fianco degli studenti è continuato poi da direttore del convitto Pietro Paleocapa, che ospitava gli studenti dell’Esperia, di cui si è occupato sino al 1976. Un incarico di cura che concepì sin da subito come una figura sostitutiva dei genitori per i giovani mandati a studiare in città. E il bene seminato in questo ruolo gli è stato riconosciuto a lungo: ancora negli ultimi anni venivano a trovarlo in via Garibaldi i «suoi» ragazzi, diventati nel frattempo adulti e ormai anziani.

«Uno spirito giovane grazie ai giovani»

Intervistato da L’Eco di Bergamo in occasione del suo 101° compleanno, ricordava come la lunga esperienza vissuta in mezzo ai giovani lo avesse formato: «Anche per questo, nonostante la mia età, conservo uno spirito giovane e potrei parlare con i giovani anche oggi, usando il cuore e il loro linguaggio», affermava.

Chi ha viaggiato con lui in Terra Santa ricorda la forza e la precisione delle sue catechesi tenute sui luoghi della vita e della passione di Gesù. Contando anche i pellegrinaggi a Lourdes, Fatima e altri luoghi di culto, don Ravasio ha superato abbondantemente le cento esperienze di viaggio

Don Ravasio è stato anche tra i primi preti della Diocesi di Bergamo a specializzarsi come guida per la Terra Santa. Su proposta dell’agenzia Ovet seguì un corso apposito e da lì iniziò un’attività in Medio Oriente che divenne una parte importante del suo ministero, al punto da raggiungere la cifra record di 82 pellegrinaggi. Chi ha viaggiato con lui in Terra Santa ricorda la forza e la precisione delle sue catechesi tenute sui luoghi della vita e della passione di Gesù. Contando anche i pellegrinaggi a Lourdes, Fatima e altri luoghi di culto, don Ravasio ha superato abbondantemente le cento esperienze di viaggio.

Venerdì la veglia

Al pari di tanti altri Preti del Sacro Cuore ha poi vissuto gli incarichi di predicatore in occasione delle «missioni al popolo» e di amministratore parrocchiale, occupandosi per brevi periodi della cura pastorale di una trentina di parrocchie della Diocesi. L’ultima - quando aveva ormai già superato gli 80 anni - a Curno, tra il 2004 e il 2005. Poi gli ultimi anni, insieme a una decina di altri preti del Sacro Cuore, nella Casa di via Garibaldi, nella cui chiesa ha continuato a celebrare Messa ogni giorno. Nell’ultimo periodo si muoveva con un bastone e poi con un girello, ma non aveva perso la tempra del suo carattere forte e la lucidità. Sarà la Casa dei Preti del Sacro Cuore ad ospitare la camera ardente del sacerdote. Qui si svolgerà anche la veglia funebre, venerdì alle 18.30.

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