Acli Bergamo, Roberto Cesa è il nuovo presidente: «Marginalità, casa e occupazione le priorità»

L’ELEZIONE. È stato referente dell’area lavoro e membro del consiglio del circolo di Dalmine: «Un’emozione, che fa rima con responsabilità».

Roberto Cesa è il nuovo presidente delle Acli provinciali di Bergamo. Già referente dell’area lavoro e membro del consiglio del circolo di Dalmine, è stato eletto durante la prima seduta del Consiglio provinciale, composto da quaranta membri, nella serata di lunedì 7 settembre. Contestualmente, sono stati eletti due vicepresidenti: Corrado Maffioletti, vicepresidente vicario, e Romana Gusmini, vicepresidente. In qualità di amministratore è stato confermato Maurizio Bergamini.

«Un’emozione grande, che fa rima con responsabilità», ha detto Roberto Cesa, 31 anni, laureato in economia all’Università di Tubinga e all’Università di Pavia. Ha lavorato come consulente presso PwC, dal 2020 lavora alle Acli di Bergamo come responsabile dell’area lavoro ed è membro del CdA di Fondazione Enaip Lombardia.

«Sono molto grato del percorso fatto fin qui - prosegue Cesa - e orgoglioso di guidare quell’amalgama di competenza e generosità che sono le Acli Provinciali di Bergamo. Nei prossimi quattro anni metteremo a punto una serie di questioni che ritengo cruciali».

Spiegate poi nel dettaglio: «In primo luogo, vorrei mettere lo stile democratico al centro dei nostri processi e organi: il Consiglio provinciale che mi ha eletto deve essere uno spazio agito e vivo, meno di ratifica e più di dibattito. In secondo luogo, riconosco un’esigenza organizzativa importante; in questi ultimi anni l’associazione si è espansa molto ed è chiara l’urgenza di darsi una struttura interna più solida, soprattutto per dare la giusta riconoscibilità ai diversi volti che oggi rappresentano le Acli a Bergamo. Guardando oltre il nostro perimetro, mi piacerebbe potenziare e avere il coraggio di rilanciare l’integrazione con gli enti di formazione, con la cooperazione sociale e con le altre realtà che afferiscono al nostro sistema».

Cesa sottolinea poi uno dei temi più centrali del territorio bergamasco: «L’emergenza casa, cosa significa fare housing sociale oggi a Bergamo? I nostri sportelli offrono quotidianamente la testimonianza concreta di questa emergenza».

Il nuovo presidente traccia la strada: «Vorrei continuare il processo di costruzione di una nuova classe dirigente: il Congresso ha messo in luce un processo di consegna intergenerazionale che non si esaurisce oggi. È uno dei grandi meriti del mio predecessore, Daniele Rocchetti, che ci lascia un’altra eredità inestimabile: quel provare a “vivere da credenti nella città degli uomini” di cui lui è stato maestro. Politica e spiritualità sono due aspetti fondanti del nostro movimento. A questo proposito, daremo vita a due commissioni permanenti all’interno del Consiglio provinciale».

Senza dimenticare il mondo del lavoro: «Vogliamo consolidare i progetti che mirano all’occupazione femminile e per irrobustire i nostri servizi: Patronato, Caf, sportelli lavoro e sportelli sociali. Potenzieremo infine il nostro supporto alle persone immigrate. Senza paure, né barriere: sogno - facendo nostro l’insegnamento di Papa Francesco - delle “Acli in uscita”».

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