A breve altri sei taxi in strada. «Ma ne servirebbero molti di più»

MOBILITÀ. «L’obiettivo del Comune è completare l’offerta», ha spiegato l’assessore Berlanda.

La messa in strada è «imminente». Questione di alcuni passaggi formali – in sostanza, il pagamento della licenza – e i primi sei degli otto nuovi taxi legati alle licenze aggiuntive ottenute dal Comune cominceranno a circolare a tutti gli effetti. È il penultimo atto di un iter avviato a ottobre 2023, col varo del Decreto Asset da parte del governo che concedeva questa possibilità, e passato attraverso una tortuosa strada burocratico-normativa. Che ora pare quasi in dirittura d’arrivo.

«Avvio del servizio imminente»

A fronte delle 41 licenze già in essere, al Comune era stata data la possibilità di metterne a bando altre otto. Così è stato nei mesi scorsi, e ora «le prime sei licenze sono state assegnate definitivamente e l’avvio del servizio è imminente – spiega Marco Berlanda, assessore alla Mobilità –: manca solo un passaggio puramente burocratico, legato al pagamento del corrispettivo della licenza, poi potranno circolare. Le ultime due licenze avranno dei tempi lievemente più lunghi, perché i vincitori iniziali si sono poi ritirati ed è stato necessario scorrere la graduatoria e ora andrà definito quest’ultimo passaggio». Nei giorni scorsi, con una determinazione dirigenziale pubblicata poi anche sull’albo pretorio, gli uffici comunali hanno provveduto allo scorrimento della graduatoria. Quella finale era stata stilata a ottobre 2024, alla chiusura del bando pubblicato il 30 luglio; in tutto avevano partecipato 16 persone, il doppio delle licenze disponibili.

«Risposta parziale rispetto alla richiesta»

«C’è soddisfazione per il buon esito del bando – aggiunge l’assessore Berlanda –, anche se il numero delle licenze totali è ancora una risposta parziale rispetto alla richiesta per il servizio. C’è una domanda pendente presentata dal Comune in Regione, perché l’obiettivo è quello di andare a completare l’offerta». La domanda giace ormai da anni, era stata avanzata dalla Giunta Gori: è infatti la Regione ad avere voce in capitolo nelle procedure ordinarie per l’aumento delle licenze dei taxi. L’ampliamento di queste otto licenze è stato invece appunto possibile grazie a un decreto promosso dal governo e destinato in particolare alle città metropolitane, ai capoluoghi di regione e alle città sede di aeroporto, casistica quest’ultima in cui è rientrata Bergamo.

I requisiti del bando

Per l’assegnazione delle licenze, il bando comprendeva alcuni punti particolari. Sul fronte della sostenibilità ambientale, ai «candidati» era richiesto l’obbligo di scegliere veicoli a basso livello di emissioni, ed erano previsti punti extra per chi avesse optato per un veicolo full electric. In tema di accessibilità è stato previsto uno «sconto» del 20% sul contributo da versare (cioè sul prezzo da pagare per la licenza), oltre a punti extra e la riserva del 50% delle licenze bandite, per chi garantiva il servizio con veicoli attrezzati per il trasporto di persone con disabilità motoria. Altri punti extra sono stati assegnati per la conoscenza di lingue straniere oltre all’inglese, come ad esempio lo spagnolo o il francese.

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