A Bergamo si ricorda Sharon, ci sono anche il compagno e il fratello della 33enne

LA MANIFESTAZIONE. C’è anche Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, al presidio in programma nella serata di giovedì 8 agosto a Bergamo, incontro mensile contro femminicidi e violenza di genere che è stato organizzato alle 18,30 in largo Rezzara, a Bergamo, dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere.

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«Nei giorni scorsi a Terno d’Isola è stata uccisa a coltellate una giovane donna, Sharon Verzeni – spiegano in una nota gli organizzatori –. Anche noi siamo scossi per questo fatto, su cui ancora c’è molto da capire, come chi l’ha uccisa e perché, posto che non esiste un motivo che giustifichi un’uccisione. Non ci azzardiamo a definire femminicidio questo brutale assassinio, perché la parola femminicidio non indica la persona che è stata uccisa, ma la ragione. Femminicidio significa uccidere una donna in quanto donna, con l’obiettivo di perpetuarne la subordinazione e annientarne identità e libertà. Aspettiamo di sapere di più sull’uccisione di Sharon Verzeni ed esprimiamo la nostra vicinanza ai suoi affetti. Ci spingiamo però a dire che, se risulterà essere un femminicidio, in qualche modo potremo dire “lo sapevamo già” – prosegue la nota della Rete antiviolenza –, perché, ancora oggi, per le donne è pericoloso girare da sole per strada e ancora troppo spesso a togliere la vita è la violenza maschile. E già questa è un’ingiustizia, una limitazione della libertà e quindi una forma di violenza di genere, di cui la società dovrebbe farsi carico e prendersi cura».

Ha presenziato, insieme al fratello di Sharon, Cristopher Verzeni, anche il compagno della donna: «Avevo voglia di esserci - ha commentato -, lo ritenevo giusto» ha detto l’uomo senza alcun riferimento alle indagini in corso da parte delle forze dell’ordine

Ogni mese il presidio

La chiamata alla mobilitazione permanente si rinnova quindi con il presidio in piazza, questo mese ancora più importante dopo l’omicidio della donna 33enne a Terno d’Isola: già mercoledì una processione è stata organizzata nel paese dove si è consumato il delitto. «La violenza di genere – continuano dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere – non va in vacanza. Anzi, con caldo e vacanze, quindi vita in famiglia forzata senza le assenze dovute al lavoro, i maltrattamenti aumentano e il rischio si fa più grave per chi subisce violenza quotidianamente».

Alla manifestazione anche la sorella e la mamma di Marisa Sartori, uccisa lo scorso 2019 a 25 anni dall’ex fidanzato che non accettava la fine della loro relazione

Ha presenziato, insieme al fratello di Sharon, Cristopher Verzeni, anche il compagno della donna: «Avevo voglia di esserci - ha commentato -, lo ritenevo giusto» ha detto l’uomo senza alcun riferimento alle indagini in corso da parte delle forze dell’ordine. Alla manifestazione anche la sorella e la mamma di Marisa Sartori, uccisa lo scorso 2019 a 25 anni dal marito che non accettava la fine della loro relazione.

Commuovente l’abbraccio tra la sorella di Marisa e il fratello di Sharon. Durante il presidio anche un minuto di silenzio in ricordo di Sharon.

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Ancora chiamate ai Centri antiviolenza della Bergamasca

Solo nel mese di luglio di quest’anno, le chiamate ai Centri antiviolenza della nostra provincia sono state complessivamente cento, a cui si aggiungono però anche i casi che già vengono seguiti dai Centri antiviolenza e le chiamate e rilevazioni a carico di ospedali, forze dell’ordine, sportelli di ascolto: se ne contano 760 da inizio anno, con 59 femminicidi che sono stati commessi in tutta Italia a partire dal 1° gennaio di quest’anno per arrivare a oggi».

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