A Bergamo l’anno più caldo dal 1900
Il record negativo insieme ad altre 24 città

I dati di «Europe 1 degree warmer» evidenziano il progressivo innalzamento delle temperature.

A vedere i 12,593° verrebbe da pensare che tutto sommato non fa così caldo. Soprattutto se fuori il termometro segna quasi quaranta gradi come settimana scorsa. Ma quel dato, solo all’apparenza basso, racconta la temperatura media del 2018 a Bergamo. La più alta dal 1900 ad oggi, quindi la più alta degli ultimi 118 anni: è la dimostrazione che il grido d’allarme sull’emergenza climatica, anche in provincia di Bergamo, non è sterile allarmismo.

Il clima sta cambiando a grande velocità e lo dimostrano, oltre agli eventi estremi come il temporale di martedì 9 luglio, anche i dati dell’European data journalism network, autore dell’inchiesta intitolata «Europe 1 degree warmer», realizzata analizzando i dati sulle temperature in 558 città europee. Bergamo è tra le 24 città italiane (sulle 56 prese in considerazione) in cui il 2018 è stato l’anno più caldo da quando vengono archiviati i dati. Lo stesso vale per tantissime altre città europee: in Germania, su 61 città esaminate, in 51 il 2018 è stato l’anno più caldo, nelle altre dieci è stato il secondo più caldo della storia. E vale anche per 41 delle 64 città francesi considerate nel monitoraggio.

Questi dati sono stati elaborati dall’analisi di oltre 100 milioni di punti di raccolta di dati resi disponibili dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, Ecmwf), un’organizzazione internazionale che svolge la cosiddetta «ri-analisi» dei dati meteorologici, basati su una gamma di fonti che spazia dalle stazioni meteo, ai palloni aerostatici, dalle boe alle osservazioni satellitari. È la prima volta che i dati di rianalisi sono resi disponibili su questa scala.

Il segnale d’allerta è inequivocabile e per fortuna sempre più al centro dell’attenzione politica e mediatica: negli ultimi mesi, anche a Bergamo, il movimento Fridays for Future che vede tanti giovani in prima fila per salvaguardare il clima, ha chiesto impegni concreti alla politica.

Una risposta che a livello locale non si è fatta attendere: nella seduta del Consiglio comunale di lunedì sera è stata approvata a larga maggioranza (l’opposizione si è astenuta, senza votare contro) la mozione per dichiarare l’emergenza climatica e ambientale a Bergamo. Significa soprattutto che Palafrizzoni dovrà valutare ogni azione amministrativa, scelte urbanistiche comprese, dal punto di vista della sostenibilità ambientale. E inoltre tra gli obiettivi fissati dal documenti c’è il maggiore utilizzo delle energie rinnovabili, lo stop al consumo di suolo, la promozione degli orti urbani, il potenziamento delle alberature stradali. Il Comune dovrà anche dotarsi di un osservatorio ambientale con le associazioni di settore con il supporto di esperti, «per valutare politiche e azioni in direzione degli obiettivi indicati dal Clean energy package della Commissione europea». E ancora, la sensibilizzazione dei cittadini con percorsi di educazione ambientale insieme alle istituzioni e il farsi parte attiva nei confronti di governo e Regione perché prendano analoghi provvedimenti.

Bergamo è una delle tante città europee che ha deciso di dichiarare ufficialmente lo stato di emergenza climatica. L’ultima in ordine di tempo, ieri, è stata Parigi. Un problema non solo locale, ma continentale e mondiale, come dimostrano anche gli ultimi dati disponibili, quelli di giugno: nel Vecchio Continente, in particolare, la temperatura media è stata di oltre 2 gradi sopra la norma, anche per effetto dell’anomala ondata di calore che a fine mese ha fatto boccheggiare Paesi come Italia, Francia, Spagna e Germania con temperature tra i 6 e i 10 gradi sopra la media del periodo calcolata sugli ultimi 30 anni.

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