'Recepire norme per autorizzazioni dei progetti rinnovabili'

(ANSA) - NAPOLI, 19 FEB - La Commissione Europea ha inviato pareri motivati a otto Stati membri, ovvero Bulgaria, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia, per il mancato recepimento della direttiva (UE) 2023/2413, che mira a semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile. Questa direttiva, che modifica la precedente direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili, introduce misure tese a snellire le procedure burocratiche necessarie all'installazione di impianti rinnovabili, compresi lo stoccaggio e le infrastrutture connesse. Gli Stati membri avrebbero dovuto recepire tali norme entro il 1° luglio 2024, ma a oggi, come evidenziato dalla Commissione, permangono lacune significative.

In particolare, la direttiva prevede l'obbligo per gli Stati di designare "zone di accelerazione per le energie rinnovabili", dove le autorizzazioni devono essere concesse più rapidamente grazie a un impatto ambientale ridotto. Inoltre, introduce la presunzione d'interesse pubblico prevalente per questi progetti, un punto centrale per la loro priorizzazione rispetto ad altre esigenze territoriali. Tuttavia, ad oggi, molti degli Stati coinvolti non hanno rispettato pienamente tali disposizioni, costringendo la Commissione ad avviare le procedure formali di infrazione. Dopo aver esaminato le risposte, la Commissione ha riscontrato carenze significative e, se le misure correttive non saranno adottate entro due mesi, i casi potrebbero essere deferiti alla Corte di giustizia dell'Unione Europea.

*Italia: una sfida ancora aperta, ma con esempi virtuosi In Italia, nonostante il ritardo nella piena implementazione della direttiva, emergono esempi virtuosi che dimostrano come la cooperazione tra pubblico e privato possa essere la chiave per accelerare la transizione energetica. Un esempio emblematico è rappresentato dalla regione Campania, che, come sottolineato da Mario Palma, CEO di Star Energia, si è distinta per la sua capacità di instaurare un rapporto sinergico tra amministrazione pubblica e settore privato. "La regione Campania è una delle più virtuose grazie alla costruzione di un rapporto pubblico-privato, attuato nel pieno rispetto dei termini stabiliti dalle norme nazionali in materia di autorizzazioni, grazie a una notevole attenzione agli apporti scientifici e tecnologici suggeriti dal settore privato. Star da 20 anni opera nel settore con un pensiero global e un'azione loca e confrontandosi con professionisti appartenenti alla pubblica amministrazione e dediti al progetto, ha sempre trovato terreno fertile per svolgere al meglio ogni attività", afferma Palma.

Star Energia, leader nel settore delle energie rinnovabili, ha avviato il suo primo progetto in Campania già nel 2009, segnando un punto di svolta per l'energia rinnovabile nella regione. Da quel momento, l'azienda ha continuato a collaborare con enti pubblici per sviluppare infrastrutture sostenibili e innovative.

L'approccio di Star Energia ha permesso di consolidare una rete di relazioni e progetti che ha posto le basi per una transizione energetica concreta, dimostrando come l'integrazione tra pubblico e privato possa facilitare il raggiungimento degli obiettivi europei.

Mentre la Commissione sollecita gli Stati a recepire con urgenza le nuove norme, regioni come la Campania dimostrano che la transizione energetica è possibile, a patto di costruire alleanze strategiche tra settore pubblico e privato. Star Energia, con i suoi vent'anni di esperienza, ha saputo cogliere l'opportunità di operare a livello locale mantenendo una visione globale, un tratto distintivo che l'ha resa leader nel mercato italiano delle rinnovabili. (ANSA).

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