Ambiente e Energia
Giovedì 09 Gennaio 2025
Greenpeace, in Italia nessun dato su contaminazione da Tfa
(ANSA) - ROMA, 09 GEN - Secondo quanto denuncia un rapporto pubblicato oggi da Greenpeace Italia, "nel nostro Paese non esistono dati pubblici sulla possibile contaminazione da Tfa, la molecola del gruppo dei Pfas più diffusa globalmente".
"Si tratta di una molecola costituita da due atomi di carbonio - prosgue la ong - che può essere sintetizzata artificialmente o derivare dalla degradazione di circa duemila Pfas, come alcuni gas refrigeranti fluorurati (ad esempio Hfcs e Hfos), polimeri fluorurati, pesticidi, farmaci e schiume antincendio. Il Tfa è una sostanza persistente e indistruttibile che, per le sue stesse caratteristiche, non può essere rimossa dai più comuni trattamenti delle acque potabili Nel corso degli ultimi anni numerose ricerche hanno evidenziato come il Tfa sia trovato ovunque venga cercato: dalle acque potabili, alla polvere domestica fino al sangue umano. Di recente ne è stata accertata la presenza in dieci marchi di acqua minerale e di sorgente venduti in Europa. Ma anche in succhi di frutta, puree di frutta e verdura, nella birra, nel tè, in numerose specie vegetali tra cui il mais, nella polvere domestica, nelle urine e anche nel sangue umano" "Mentre gli scienziati trovano il Tfa ovunque lo cerchino e, parallelamente, emergono prove inconfutabili circa la contaminazione irreversibile che origina e la continua esposizione degli esseri umani, in Italia non sappiamo quanto sia ampia la diffusione di questa pericolosa sostanza -, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia -. A causa della contaminazione da Pfas e delle insufficienti risposte della politica, le persone che nel nostro Paese vivono nelle zone più esposte al rischio stanno già pagando un prezzo elevato. Quando il governo Meloni e i ministeri competenti intenderanno attivare controlli e misure urgenti per tutelare l'ambiente e la nostra salute?". (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA