
Ambiente e Energia
Martedì 08 Aprile 2025
Cassis-Ewi, 'l'idrogeno è costoso, insicuro, inutilizzabile'
(ANSA) - ROMA, 08 APR - Costi eccessivi, dipendenza da Paesi instabili, mancanza di tecnologie. Sono le tre ragioni che probabilmente impediranno il raggiungimento degli obiettivi sull'idrogeno dell'Unione europea al 2030. Lo sostiene la ricerca "H2 Reality Check" di Cassis (centro studi sulla sicurezza dell'Università di Bonn) ed Ewi (società di reclutamente personale per infrastrutture e rinnovabili).
L'Ue ha fissato un obiettivo al 2030 di elettrolizzatori per 40 Gigawatt di capacità, una produzione interna di idrogeno verde di 10 milioni di tonnellate e una importazione di altri 10 milioni. L'idrogeno verde è quello prodotto a zero emissioni, con l'elettrolisi dell'acqua e l'elettricità da rinnovabili.
Serve a decarbonizzare i trasporti (treni, aerei) e le industrie energivore. Si distingue dall'idrogeno blu, prodotto dal metano con emissione di Co2.
Secondo lo studio di Cassis ed Ewi, ci sono tre ostacoli al raggiugimento di questi target. Il primo sono i costi: l'idrogeno verde rimane molto più caro dell'idrogeno blu. Il verde costa dai 4,5 ai 6,5 euro al chilo, contro i 2,5 - 4 euro al chilo del blu.
Il secondo ostacolo è la dipendenza da paesi instabili. Il 60-70% delle importazioni Ue di idrogeno verde verrà da regioni insicure come il Nordsafrica e il Medio Oriente, oppure passerà per stretti marittimi a rischio come Hormuz o Bab el-Mandeb.
Il terzo e ultimo ostacolo è la mancanza di tecnologie.
Soltanto il 35 dei possibili usi industriali dell'idrogeno ha una reale maturità tecnologica, può essere effettivamente adottato. (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA