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Ambiente e Energia
Mercoledì 26 Febbraio 2025
Algeria, riforestazione in 13 province per la Barriera Verde
(di Hassen Houicha) (ANSA) - ALGERI, 26 FEB - In Algeria è stata avviata una campagna di rimboschimento in 13 province dell'entroterra per il ripristino della Diga Verde, una barriera forestale che si estende dal confine tunisino a est fino al Marocco a ovest.
L'iniziativa ha due obiettivi: ridurre l'impronta di carbonio e ostacolare l'avanzata del Sahara verso il nord del Paese maghrebino.
L'iniziativa è stata promossa dalla Radio statale algerina in collaborazione con la Direzione Generale delle Foreste e ha coinvolto lo Scouting algerino e numerose associazioni della società civile. Questa campagna nazionale di rimboschimento, organizzata sabato 22 febbraio, ha interessato le wilaya di Laghouat, Batna, Biskra, Bouira, Tébessa, Djelfa, Sétif, Médéa, M'Sila, El Bayadh, Bordj Bou Arreridj, Naama e Khenchela.
L'evento ha registrato una grande partecipazione di associazioni locali, volontari e studenti di scuole elementari, medie e superiori, con l'obiettivo di ripristinare le aree forestali degradate e rafforzare il ruolo della vegetazione nella lotta alla desertificazione.
A Batna, nell'entroterra orientale dell'Algeria, l'operazione è stata supervisionata dalla Direzione delle Foreste, con il coinvolgimento attivo degli studenti e della società civile. A Bouira, in Cabilia, la popolazione ha preso parte alla piantumazione su larga scala, sensibilizzando la popolazione sulle tematiche ambientali.
Nella wilaya di Biskra, nota anche come la porta del deserto orientale, la campagna si è concentrata lungo la strada tra Ain Zaatout e la città di El Kantara, con il supporto delle autorità locali e della comunità.
Il progetto della Diga Verde in Algeria fu avviato nel 1971 su iniziativa dell'allora presidente Houari Boumediene.
"L'obiettivo principale era creare una cintura di vegetazione estesa dai confini orientali a quelli occidentali dell'Algeria, lunga 1.500 chilometri e larga 20, con lo scopo di arrestare l'avanzata del deserto verso nord e proteggere i terreni agricoli e le risorse naturali. Il piano prevedeva la messa a dimora di diverse specie arboree, tra cui il pino d'Aleppo, il leccio e il pistacchio, oltre a piante erbacee come l'alfa e il sorgo".
Nonostante le difficoltà degli ultimi decenni, il progetto ha contribuito alla creazione di nuovi insediamenti e alla riduzione della desertificazione nelle aree coinvolte.
Nello stesso contesto, pochi mesi fa il colosso energetico statale Sonatrach aveva lanciato un'iniziativa indipendente per piantare 423 milioni di alberi nell'arco di dieci anni, con un budget di oltre un miliardo di dollari. L'obiettivo è purificare l'aria e ridurre l'impronta di carbonio generata dai giacimenti di petrolio e gas. (ANSA).
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