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Martedì 09 Ottobre 2018
Zapata male e spalle alla porta
Pasalic «assente»- I dati del match
Match-analysis, solito copione contro la Sampdoria. I dati di Duvan confermano che così non riesce a rendere.
La gara contro la Sampdoria è stata la copia, di molte gare disputate ultimamente dai nerazzurri. Molta intensità, molta costruzione (587 passaggi), una vera battaglia in cui nessuno si risparmia, ma alla fine vincono gli altri, in questo caso, una Sampdoria quadrata che non sbanda mai per i 95 minuti di gioco, e alla prima distrazione colpisce sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Tonelli. Gasperini schiera l’Atalanta con il solito 3-4-1-2, dove Pasalic (prestazione incolore del croato con soli 14 passaggi di cui 9 completati) torna ad occupare la posizione di trequartista, alla spalle di un Gomez che parte a destra, e Zapata punta centrale.
Sugli esterni confermati Castagne (58 passaggi completati e 6 dribbling vinti) a sinistra, e Hateboer (sui suoi piedi l’occasione più grossa, una palla da spingere in rete nell’area piccola, xG - la possibilità che una palla si tramuti in gol - pari a 0,71) a destra. Per Giampaolo 4-3-1-2 con Praet preferito a Barreto sulla destra del rombo di centrocampo, e Caprari (fresco di convocazione in nazionale) che funge da vertice alto. Nel primo tempo, l’Atalanta parte con i soliti ritmi vertiginosi (60% di possesso palla), marcature a uomo estese su tutto il campo (che
fruttano 48 palle recuperate) e pressing immediato per cercare di recuperare palla appena la si perde (11 recuperi «alti»). Di fronte una Sampdoria, che seppur pressata, non rinuncia mai alla costruzione bassa (baricentro basso a 46 metri di media), ed anche se fatica a sostenere i ritmi degli orobici, non perde mai di lucidità e distanza tra giocatori e reparti (24,7 metri di lunghezza media). Nel primo tempo, l’Atalanta cerca con frequenti lanci lunghi (36 tentati e 21 riusciti) a tagliare in orizzontale il campo, di mettere in difficoltà i tre centrocampisti doriani, che «scivolando» da un lato all’altro hanno più spazio da coprire. Il primo tempo mostra anche i due volti di Zapata ed i problemi realizzativi dell’Atalanta. Nei primi minuti (tra il 3’ ed il 6’) perde 2 palloni banali, giocando spalle alla porta (il primo) o piatto sulla linea di difesa doriana (il secondo), mostrando anche alcuni limiti tecnici nel giocare nello spazio stretto. Poi nel resto del primo tempo, trova spazi (tenta 7 dribbling vincendone 5), grazie ad una Sampdoria che gioca e non ha paura a difendersi alta. Qui il colombiano mostra tutta la sua fisicità, con scatti difficilmente contenuti dai difensori blucerchiati e buona potenza di tiro (5 tentati, di cui 1 solo nello specchio della porta).
I primi dieci minuti del secondo tempo vedono i ritmi abbassarsi, e forse per questo, il tecnico di Grugliasco cerca di porvi rimedio sostituendo Pasalic (2 passaggi sbagliati e 4 duelli persi su 5) con Ilicic, che però resta molto distante dalla sua condizione ottimale (7 palle perse, 0 tiri in porta, 24 passaggi completati). Al 19’ st, esce anche Zapata (infortunato) ed entra Barrow, che dopo una partenza strepitosa nelle ultime gare dello scorso campionato, sembra ora molto involuto (6 passaggi completati, 0 tiri in porta), mostrando limiti fisici (2 duelli vinti su 12) e tecnici, e ha anche evidenti responsabilità sul gol realizzato da Tonelli, dove non va in alcun modo a contrastare il difensore doriano. Il gol della Sampdoria arriva al 31’ del st, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, dove la difesa nerazzurra è apparsa statica, e come precisato sopra ha mostrato un evidente errore in chiusura del gambiano.
L’Atalanta, cerca di alzare i ritmi per recuperare, e nel finale al 46’ del secondo tempo, arriva l’occasione dell’1-1 con una botta sicura dai 10 metri di Toloi (xg 0,1) sugli sviluppi di un angolo. La mappa dei tiri in alto a sinistra, mostra la disposizione e la pericolosità dei tiri tentati da Sampdoria e Atalanta, le due cifre sotto il numero dei gol, rappresentano gli xG prodotti. La mappa dei passaggi mostra un Gomez centrale, frutto della sua posizione media sul campo derivata del fatto che è stato più volte invertito di posizione (destra / sinistra), o spostato in posizione più centrale, e un Pasalic, completamente avulso dal gioco.
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