Undici anni dopo Kakà, c’è Ronaldo
Allo stadio di Bergamo un «Pallone d’oro»

Cristiano Ronaldo sì o no? In vista di Atalanta-Juventus di mercoledì e di fronte alla forte possibilità della prima panchina italiana per la star portoghese (che finora non ha mai riposato), Bergamo si interroga: meglio evitarlo per rendere la vita più facile all’Atalanta o non si può perdere l’occasione di ammirare dal vivo un campionissimo del genere?

Cr7, d’altronde, sarebbe la perla più brillante di una collezione che Bergamo, negli anni, si è costruita: da più di mezzo secolo, il vecchio Comunale si è abituato ad accogliere una lunga serie di Palloni d’oro. Da Luis Suarez a Kakà, sono ben venti i vincitori del premio di France Football che hanno calcato il prato bergamasco: lo juventino sarebbe il ventunesimo e aggiungerebbe il proprio nome alla lista anche solo entrando in campo a gara in corso. A quel punto, salirebbe di diritto al comando: nessun giocatore, finora, si è presentato nella casa dell’Atalanta sfoggiando cinque Palloni d’oro (impresa che è riuscita solo a lui e a Messi). Platini e Van Basten, che ne hanno vinti tre, sono a distanza.

Cristiano Ronaldo è il venticinquesimo Pallone d’oro a giocare in A. Law e Sammer, però, l’hanno fatto prima di vincere l’ambito premio, dunque quelli che hanno calciato i campi italiani con la bacheca piena diventano ventitré. Tra questi – oltre a Cr7 che potrebbe colmare il gap mercoledì – ce ne sono due che, per un motivo o per l’altro, non hanno giocato a Bergamo dopo avere vinto il globo dorato: l’altro Ronaldo, il fenomeno, e Shevchenko sono transitati in casa nerazzurra solo prima di essere passati alla cassa. Per questo, nella lista, ne rimangono venti, escluso il Ronaldo juventino. Visto che il calendario ha riservato Atalanta-Juventus per il 26 dicembre, comunque, il fuoriclasse non si presenterà come campione in carica: il premio 2018 gliel’ha appena soffiato Modric. Per questo motivo, il portoghese non potrà entrare nella lista dei giocatori che hanno giocato a Bergamo con il Pallone d’oro in tasca: quelli sono solo sette, Platini, Van Basten, Papin, Baggio, Stoichkov, Weah e Kakà.

Proprio Kakà – che giocò il suo primo Atalanta-Milan da premiato un mese dopo l’assegnazione del trofeo – è anche l’ultimo Pallone d’oro transitato da Bergamo, più di dieci anni fa (23 gennaio 2008, 2-1 nerazzurro). Stoichkov, addirittura, bagnò proprio l’esordio italiano al Comunale, in Atalanta-Parma 1-1 della prima giornata 1995/96. Altri vincitori – da Rivera a Rivaldo, da Ronaldinho a Cannavaro – hanno invece giocato in casa nerazzurra parecchi anni dopo il trionfo, magari perché sono arrivati successivamente in Italia, oppure perché l’Atalanta inizialmente era in B o anche solo a causa di un infortunio che ne aveva ritardato la prima. Ci sono poi due partite da doppietta: Atalanta-Juventus 1-1 del 1985 è stato l’esordio bergamasco contemporaneo da Palloni d’oro di Paolo Rossi e Platini, Atalanta-Milan 1-2 del 1989 quello di Gullit e Van Basten. Ma come è andata la prima volta bergamasca dopo la certificazione da campioni? In nove hanno segnato ma la maggioranza è rimasta a secco, in nove hanno vinto mentre in quattro si sono arresi (con sette pareggi). Il boom l’ha fatto Sivori nel 1963: tripletta. Visto che Cristiano Ronaldo è l’uomo dei record e potrebbe mettersi in testa di fare di meglio, in fondo, forse, l’Atalanta si augura che mercoledì resti fuori.

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