Tiri liberi sul basket orobico: Treviglio flop e Bergamo a mille

Giusto arricciare il naso per i due ko della Mascio sulle tre gare sin qui disputate? Bella domanda. Se ci si collega alle dichiarate ambizioni della dirigenza un certo malcontento rientrerebbe nella logica.

Se, invece, si tiene rigorosamente presente che il campionato è da poco cominciato allora può subentrare un altro discorso. E ancora: se la scalata alla serie A è stata programmata nel giro di tre stagioni sportive l’ inizio non sprint di torneo è accettabile. Da ricordare, comunque, che sull’argomento il presidente e sponsor Stefano Mascio si era lasciato scappare durante la presentazione della squadra «se si dovesse centra il massimo dei traguardi in anticipo rispetto alla programmazione tanto meglio» con quel che segue.

Adesso da meditare sulle oggettive sconfitte peraltro maturate in contesti nei quali Treviglio ha evidenziato di non essere in palla sia in difesa sia in avanti. Normale che coach Michele Correa invochi il tempo necessario per amalgamare un team abbastanza rinnovato. I nostalgici di Jacopone Borra cominciano a battere i piedi anche se la partenza del pivottone tutto d’un pezzo supponeva di pagarne il relativo prezzo.

I«cugini» di Bergamo stanno rispondendo alla grande alle aspettative, Anche un incompetente (o giù di lì) del pallone a spicchi nel leggere il roster sarebbe stato in grado di prevede un piazzamento altisonante. L’imbattibilità nella terna di sfide giocate è figlia di un collettivo già discretamente oliato con evidenti possibilità di ulteriori miglioramenti. Se, poi, la società dovesse tornare sul mercato ingaggiando il classico lungone vecchia maniera tentare l’immediato ritorno in serie A2 sarebbe alla portata di mano. In tal caso ne trarrebbe diretto beneficio Ihedioha, ala-centro che nonostante i «soli» centonovantasei centimetri di altezza sta mascherando la lacuna in modo ammirevole. Nell’ultimo match vinto con la «cenerenola» Lumezzane l’utilizzo dei giovani è risultato non eccessivo: se non si concede ampio spazio contro avversari modesti non c’è da pretendere una accelerata crescita. O no?

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