Tapia tra gli alunni dell’istituto Carducci: «I sogni sono ali»

«Non smettete mai di sognare, perché i sogni sono le ali per volare», firmato Oney Tapia. È questo il messaggio ricco di speranza che il campione paralimpico ha lasciato agli studenti dell’istituto comprensivo «Carducci» di Dalmine, che ha incontrato al teatro civico. L’incontro, a cui hanno partecipato le classi quinte della primaria e terze della secondaria, ha avuto come spunto l’autobiografia di Tapia, «Più forte del buio. Niente può fermare i sogni». L’atleta, specializzato nel lancio del disco e nel getto del peso, nel 2024 ha vinto la medaglia d’oro ai mondiali paralimpici di Kobe nel lancio del disco, categoria F11.

«La storia di Oney – afferma il dirigente, Pierpaolo Maini – è un esempio di come lo sport possa essere un veicolo di inclusione e di superamento dei propri limiti. La sua determinazione e il suo sorriso contagioso sono un’ispirazione per tutti, soprattutto per i giovani e per le persone con disabilità»

Nella stessa disciplina ha vinto, sempre nel 2024, anche la XVII edizione dei Giochi paralimpici estivi di Parigi. Il racconto di Tapia è partito dalla sua infanzia difficile a Cuba, passando per l’arrivo in Italia nel 2002 e il suo lavoro da giardiniere. È proprio svolgendo questa attività che, nel 2011, viene colpito da un ramo e perde la vista. Da qui comincia la sua progressiva rinascita, che lo ha portato fino ai risultati attuali. Dopo l’incontro, il campione italiano si è fermato a firmare autografi e a scattare diverse fotografie con studenti e professori.

«La storia di Oney – afferma il dirigente, Pierpaolo Maini – è un esempio di come lo sport possa essere un veicolo di inclusione e di superamento dei propri limiti. La sua determinazione e il suo sorriso contagioso sono un’ispirazione per tutti, soprattutto per i giovani e per le persone con disabilità».