Tanti auguri Atalanta, Luca Percassi: «Società sana che continua a investire»

LA FESTA. Diciassette ottobre 1907: è la data scelta convenzionalmente per indicare la fondazione del club nerazzurro, riferendosi al giorno in cui gli organi di stampa pubblicarono le prime notizie.

Diciassette ottobre 2024: in questa l’Atalanta sta vivendo uno dei momenti più importanti della sua storia ultracentenaria, avendo da poco vinto il suo primo trofeo internazionale, l’Europa League festeggiata a Dublino lo scorso 22 maggio.

Quella che fino a qualche tempo fa era considerata la regina delle provinciali, oggi è qualcosa di più: da otto anni l’Atalanta lotta per i massimi obiettivi in Serie A e anche in campo internazionale. Oggi è alla quarta stagione della sua storia in Champions League e all’11ª nelle competizioni europee: in A è alla 64ª partecipazione (su 93 edizioni) e occupa l’undicesimo posto in questa classifica. Per l’Atalanta, un buon modo per spegnere le 117 candeline sarebbe vincere domenica a Venezia. I tifosi, intanto, festeggeranno già oggi, dalle 19, con un ritrovo organizzato al Baretto, storico locale davanti allo stadio.

«E’ un compleanno speciale, perché cade nell’anno solare in cui la squadra ha ottenuto il risultato più importante della sua storia» ha detto Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, intervenuto a Radio Serie A-RDS. «Un momento di gioia e riflessione. Quando si ottengono i risultati, è legittimo che creino aspettative - spiega il dirigente nerazzurro, riferendosi all’Europa League vinta il 22 maggio scorso -. Il primo obiettivo, condiviso anche dai partner Pagliuca, è mantenere gli equilibri che garantiscano il futuro del club».

«Lo stadio rispecchia Bergamo»

«La realizzazione dello stadio è stato un sogno che si è concretizzato. Grazie alla caparbietà e allo sforzo di tutta la famiglia Atalanta si è iniziato un percorso, proprio a cavallo della ricorrenza dei 110 anni di storia, che ha avuto il suo reale inizio con l’acquisto dello stadio - spiega ancora Percassi -. Questo stadio rappresenta al meglio il tessuto imprenditoriale della nostra città. È uno stadio a km 0 perché rappresenta la capacità tipica del nostro territorio di demolire e ricostruire. Rappresenta un investimento da 100 milioni e abbiamo potuto godere del miglioramento passo dopo passo».

«Grati ai giocatori che ci hanno fatto crescere»

L’Atalanta ormai non è più una sorpresa ma una certezza. «Le aspettative dei tifosi sono da gestire, noi cerchiamo di ricordare sempre chi siamo - sottolinea ancora Percassi -. È legittimo che quando si raggiungono dei risultati, le aspettative si alzino. Per noi l’obiettivo è cercare, con tante difficoltà, di mantenere degli equilibri che garantiscono il futuro della società».

«L’obiettivo di mio papà e dei Pagliuca è quello di avere una società sana. Cerchiamo di investire e di non tirarci mai indietro, sul mercato anche quest’anno abbiamo speso più di 130 milioni e con lo stadio è stata la stessa cosa». A proposito di mercato, Retegui è la prova delle ambizioni della società: «Toni D’Amico, dopo l’infortunio di Scamacca, è stato eccezionale e si è dimostrato in grado di saper trovare un sostituto in tempi record, abbiamo perso il centravanti della Nazionale, ma siamo riusciti subito a sostituirlo con un attaccante che ci sta dando grandissime soddisfazioni». Più difficile trattenere certi big. «Non siamo una società con determinati parametri, ma saremo sempre grati ai giocatori che ci hanno fatto crescere e che hanno dato tutto per questa maglia, ogni tanto vorremmo fermare il tempo, ma sappiamo che purtroppo non è così».

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