Storia, amore, pioggia. A Parigi si aprono i Giochi, con sorpresa finale - Foto e video

GIOCHI OLIMPICI. La prima cerimonia «en plein air» della storia, uno spettacolo inedito sulla Senna.

Avevano pensato proprio a tutto, avevano preparato mille sorprese - addirittura la catena di depistaggi sull’ultimo tedoforo e il braciere-mongolfiera - ma la pioggia è arrivata, a catinelle, ed è stata indiscussa protagonista. Dopo aver sfidato il rischio di attentati, le critiche preventive, le accuse di protagonismo, i francesi sono arrivati in fondo alla serata più difficile. Ora, sembra quasi un’Olimpiade in discesa. Un po’ lunga, pesante, a tratti barocca, la sfilata di barconi sulla Senna per una cerimonia d’apertura olimpica mai vista in precedenza è stata comunque memorabile.

Olimpiadi 2024, la cerimonia sulla Senna

Le foto dei momenti più belli dell’inaugurazione dei Giochi di Parigi.

Ansa

Thomas Jolly, l’uomo che ha creato 4 ore di spettacolo per 6 chilometri sull’acqua, voleva stupire e c’è riuscito: la Rivoluzione francese sullo sfondo della musica metal, Maria Antonietta con la testa sotto il braccio (contestata sui social), la Gioconda rubata da un misterioso furfante che scappa sotto i ponti della Senna. E poi il Moulin Rouge col suo can can, Lady Gaga che rivisita il music hall francese di Zizi Jeanmaire invece dell’annunciata Edith Piaf, Notre-Dame che risorge dalle sue ceneri grazie al lavoro dei ricostruttori. E la conclusione, maestosa, con Celine Dion che dalla Tour Eiffel canta l’«inno all’amore» di Edith Piaf. C’era proprio tutta la Francia e tutta la sua lunga e ricca storia lungo il fiume, i 320.000 spettatori assiepati sui Lungosenna qualche volta hanno osservato perplessi, più spesso applaudito e gridato la loro gioia nonostante la pioggia, alla fine chi ha resistito ha preso a ballare sulle note di The Final Countdown e Freed from Desire, per una notte che si annuncia lunga e che festeggerà anche con un senso di liberazione.

Da domani si gareggia davvero, e la festa sarà quella degli atleti, in uno spirito olimpico celebrato dal motto di De Coubertin e più volte ricordato anche questa sera nel mega-show.

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Tante le immagini destinate a rimanere di questa serata: per gli italiani, la gioia di Tamberi e della Errigo che facevano i cori sul barcone trascinando tutti e azzittendo i fischi a Israele, con cui condividevano il barcone. Ma ancora di più un Sergio Mattarella stoico, inzuppato di pioggia, che non abbandona la tribuna - il cui tetto non arrivava a coprire tutti. Erano garantiti di protezione quelli più in alto, fra i quali Emmanuel Macron e il patron del Cio, Thomas Bach, non quelli più in basso. Il presidente italiano ha aspettato che il barcone con gli azzurri apparisse sul maxischermo per alzarsi sotto la pioggia e battere le mani in piedi, come Sandro Pertini nella finale di Madrid del 1982. Resteranno i fischi a Israele (coperti dai cori degli italiani) e gli applausi ai palestinesi, con le grida di «Free Palestine» che arrivavano dai parapetti lungo il fiume. E poi, la festa degli ucraini e l’assenza dei russi, gli applausi al passaggio della squadra dei rifugiati e l’omaggio alle donne della Francia, i petali di fiori degli algerini nella Senna a ricordare le vittime della strage di loro connazionali nel 1961 e i messaggi di apertura, il bacio fra due uomini mentre in cielo la Pattuglia di Francia disegnava un cuore rosso. Momento di grande emozione anche per la maestosa Marsigliese intonata dal tetto del Grand Palais da Axelle Saint-Cirel.

Ad applaudire erano in tanti, alleggeriti per la fine di una serata che porta via anche l’incubo di attentati che aveva perseguitato i francesi per mesi. Se molti hanno sfidato pioggia e scomodità prima di abbandonare per sfinimento la Senna, tante star e vip si sono godute lo spettacolo da postazioni privilegiate. Fra tutte, il ponte della Concorde trasformato da Louis Vuitton - sponsor «premium» dei Giochi - in un ristorante pluristellato. Fra gli ospiti, Tom Cruise, Mick Jagger, Elons Musk e Pharrell Williams. Lo show, lungo 4 ore e quasi tutto portato avanti sotto una pioggia battente, era pensato per mettere in scena Parigi e la Francia, in una grandeur nuova, meno altezzosa e più inclusiva, aperta sul futuro e senza steccati. La parola d’ordine era stupire, e la missione è compiuta, con la fiaccola che da Zidane e Nadal è finita - sempre sotto la pioggia incessante - fino a quelle di Marie-Jo Pérec e Teddy Riner, due sportivi simbolo per la Francia. Fiato sospeso a lungo per il mistero, poi un «oooohhhh» generale all’accensione del braciere, che era stato montato su una mongolfiera illuminata color oro. È stato portato via e tutti i parigini, con la testa bagnata e il naso all’insù, hanno continuato a seguirne il volo fin quando è sparito fra la pioggia e le nuvole.

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