Sofia Goggia inarrestabile. Oggi il rientro a casa: «Opera da finire»

La sciatrice bergamasca torna in Italia dopo il secondo posto nella discesa libera. «Un po’ di riposo, ma c’è da terminare la rieducazione e conquistare la Coppa del Mondo».

Sofia Goggia sta rientrando in Italia con la sua splendida medaglia d’argento conquistata martedì in discesa libera. Per le 13 di giovedì 17 febbraio all’aeroporto di Malpensa è previsto l’arrivo del suo vol o . Niente ruolo di alfiere nella cerimonia di chiusura, ruolo che verrà recitato dalla pattinatrice Francesca Lollobrigida. Decisione saggia da un lato, legittima dall’altro anche per garantire uno slancio di visibilità ad una disciplina quanto spettacolare e foriera di soddisfazioni quanto troppo poco sotto i riflettori.

Quelli che, al contrario, ha perennemente puntati addosso la 29enne bergamasca. Idolo, trascinatrice, riferimento e fenomeno mediatico assoluto. Donna-copertina, allergica ai giri di parole e alle frasi fatte, ai piagnistei e alle recriminazioni, in grado di gestire le pressioni ribaltandone addirittura la prospettiva. Ma Sofia adesso deve pensare ad un minimo di riposo, a ritrovare la tranquillità lasciandosi andare al calore dei suoi affetti stretti. Il modo migliore ed anche ciò di cui ha più bisogno per rifocillarsi dopo i 23 giorni che l’hanno portata ad un gradino dal bis olimpico. Il frullatore nel quale ha saputo destreggiarsi con una dimestichezza fuori dal comune deve necessariamente abbassare i giri. Prima l’aspetta la sua Bergamo, poi la prosecuzione ed il completamento dei percorso di riabilitazione al ginocchio sinistro a Verona per fare rotta sul rientro in Coppa del Mondo.

Nelle sue ultime ore a Casa Italia, SuperSofi si è goduta il dolcissimo day-after: «È stata una giornata intensa dal punto di vista delle emozioni - ha raccontato -. Ho voluto condividere tutta la mia gioia con il gruppo con cui lavoro e mi alleno quotidianamente. Più passano le ore e più mi rendo conto dell’impresa che ho fatto. Adesso torno in Italia fiera di me stessa e con la consapevolezza che la mia opera non è ancora conclusa».

Come nel 2018, al rientro da PyeongChang, il giubilo può attendere ed essere posticipato al tramonto della stagione. Compreso il ritorno al Quirinale su invito del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Perché ora come allora si deve riaprire la caccia alla sfera di cristallo, vinta sia quattro anni fa che nel 2021. Lo «scacco alla regina» operato dalla svizzera Corinne Suter sulla «Rock» di Yanqing non dev’essere replicato. Ecco perché l’azzurra resta «sul pezzo»: «Ho ancora una rieducazione da completare e una serie di importanti tappe di Coppa del Mondo, attraverso le quali completare l’opera interrotta con la caduta di Cortina».

I punti di margine su colei che le ha sfilato il sogno d’oro per soli 16/100 sono 69. Il gap, naturalmente, si è ridotto poiché l’elvetica ha colto a pieno l’occasione dell’assenza di Sofia a Garmisch andando a prendersi il bottino pieno. Che, fino all’incidente nel superG sull’Olympia delle Tofane, era stato un’esclusiva della nostra. Davanti a tutte nella «doppia» di Lake Louise (Canada), a Val d’Isère (Francia) e a Cortina per un totale di 400 punti. Si ripartirà da Crans Montana, in terra rossocrociata, pista su cui Goggia ha centrato un magnifico «double» lo scorso anno, il 22 e 23 gennaio. C’è un discorso da riprendere, c’è un «tris» nei piani. «C’è il primo posto nella classifica di discesa a cui tengo molto - ha proseguito -, che vorrei difendere da una Corinne Suter che ha dimostrato di essere molto in forma. Però adesso stacco la spina per qualche giorno per vivere la gioia di queste ore con i miei familiari. Ringrazio tutti i tifosi che mi hanno fatto pervenire il loro affetto e la loro vicinanza in qualsiasi modo».

Con lei mercoledì 16 febbraio a Casa Italia c’erano Nadia Delago (bronzo clamoroso che non va dimenticato), le compagne di squadra, lo staff con due bergamaschi (l’allenatore Daniele Simoncelli e lo skiman Barnaba Greppi), il capo missione della spedizione Carlo Mornati ed il presidente federale Flavio Roda. Ora ad attenderla non mancheranno invece papà Ezio, mamma Giuliana, il fratello Tommaso e neppure il suo inseparabile pastore australiano Belle. Amore chiama amore. Che sia su due sci, due gambe o quattro zampe. Ed è proprio ciò di cui necessita una fuoriclasse sempre più simbolo di una nazione in assoluta adorazione. Pronta a festeggiarla, ma anche desiderosa di spingerla verso nuove imprese. Con tutto l’entusiasmo che è capace di scatenare. A tratti debordante, di pari passo ai proverbiali attentati alle (nostre) coronarie. Ma guai se non fosse così, se non ci mettesse così tanto cuore.

E la mamma di Brignone rosica

Ma fra gli infiniti attestati di stima nei confronti della bergamasca, c’è anche qualche voce fuori dal coro, come quella dell’ex azzurra Maria Rosa Quario, ex sciatrice azzurra e madre di Federica Brignone, oltre che storica collaboratrice de Il Giornale. «Sofia Goggia è molto egocentrica – ha detto, intervistata da Radio Capital –. Ha una determinazione impressionante ma il suo infortunio non era così grave perché è tornata dopo 23 giorni e se uno si rompe una gamba non credo che possa tornare in pista dopo 23 giorni. Sofia si vede molto al centro dell’attenzione, si piace, si loda tanto e gode – ha proseguito Quario –. Cerca attenzione da morire. Federica invece è timida e non le importa piacere alla gente. Sofia e Federica non sono mai state amiche, non si sono mai prese. Goggia ultimamente ha detto che sono amiche, ma non è vero». Considerazioni che Sofia non merita per tutto quello che ha fatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA