Retegui a L’Eco: «Quanto mi piace il calcio di Gasperini»

ATALANTA. Il centravanti della nazionale: «È successo tutto all’improvviso, un grande passo per la mia carriera, un salto di qualità. Gasperini vuole il meglio da me e sa come tirarlo fuori».

La felicità, dice un proverbio arabo, non è un posto dove arrivare, ma una casa in cui tornare. Se le cose stanno così Mateo Retegui – italo-argentino classe 1999, bomber di razza che con le doppiette ha una certa confidenza – è un ragazzo due volte felice. Perché due sono appunto le case che si troverà a inaugurare, nel giro di quattro giorni. Una è quella vera, in Città Alta: «Un posto meraviglioso. Non vedevo l’ora, dopo aver abitato più di un mese in albergo. L’ho scelta grande, perché a me non piace stare solo: ora sono qui col mio amico argentino Remo, che mi ha aiutato tantissimo in questo periodo di cambiamento, anche per le cose più pratiche. Ma presto mi raggiungeranno i miei genitori e mia sorella più grande, Micaela. E poi a me piace avere sempre attorno tanti amici».

L’altra è la casa calcistica, il Gewiss Stadium, dove domenica giocherà per la prima volta. E per la prima volta l’impianto sarà aperto al massimo della capienza per la sfida con la Fiorentina: «Quando siamo venuti a Bergamo con il Genoa ero fuori per un infortunio. Sono impaziente di giocare davanti ai tifosi bergamaschi in quest’altra nuova casa. E di ripagarli con una bella vittoria, visto che mi hanno mostrato subito, sin dal mio arrivo, tutto il loro affetto».

Lei ha sostituito Scamacca sia nell’Atalanta, sia in nazionale. Eppure, viste le vostre caratteristiche, l’impressione è che, quando sarà, potreste anche giocare insieme.

«Tutti conosciamo Scamacca e le sue grandi qualità. Deciderà il mister, ma penso che sì, potremmo giocare tranquillamente insieme. Io comunque mi adeguerò volentieri a tutto quello che deciderà l’allenatore».

A proposito: Gasperini aveva disegnato un’Atalanta con Scamacca e ha dovuto ripensarla per adattarla a Retegui, più uomo d’area che predilige il gioco aereo. Così come Retegui si è dovuto adattare al gioco di Gasperini, che è comunque particolare per ciò che chiede agli attaccanti in termini di movimento, partecipazione al gioco e pressing alto. È stato (o magari è ancora) difficile? E cos’ha di particolare il gioco del mister visto da dentro?

«Il gioco del mister mi piace tantissimo: tutti avanti, pressione alta, tante situazioni da gol. Mi trovo davvero bene».

Infatti dicono: il calcio di Gasperini esalta gli attaccanti. E Retegui è partito con tre gol in tre gare...

«Ho parlato tanto con l’allenatore e con il suo staff. Mi hanno anche fatto vedere diversi video dei movimenti che devo fare. Per me è la situazione ideale: vogliono il meglio da me e sanno come tirarlo fuori. E io ho tantissima voglia di imparare».

L’INTERVISTA INTEGRALE SU L’ECO DI BERGAMO DI GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE

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