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Sabato 15 Marzo 2025
Ottavio Bianchi: «Sfida scudetto? No, ma ci assomiglia molto»
L’INTERVISTA. Il tecnico ha allenato le tre squadre in corsa per il titolo: «Ma non tifo per nessuna. L’Atalanta è una grande a tutti gli effetti. L’Inter ha giocato in settimana, potrebbe risentirne».

Questa combattuta lotta scudetto può essere vista come una sorta di contesa tra tre delle squadre più significative Ottavio Bianchi: in testa l’Inter, in cui gestì il passaggio di consegne tra Pellegrini e Moratti, ad inseguire il Napoli a cui regalò il primo storico scudetto e, subito dietro, l’Atalanta, tra le cui fila aveva già militato come calciatore dal ’71 al ‘73. Bresciano del quartiere Borgo Trento, non lontano dallo stadio Rigamonti, ha però messo radici proprio a Bergamo, città in cui sono cresciuti anche i suoi figli. Domenica, ovviamente, c’è Atalanta-Inter al Gewiss Stadium, e non si può non partire parlando di questo.
«Una partita che vale tanto, anche se forse l’assunto di gara-scudetto risulta alle volte anche un po’ stucchevole, con ancora tanto da giocare per entrambe. Sicuramente sarà una gara affascinante, non decisiva ma comunque ci si può avvicinare molto. Peccato per i punti che l’Atalanta ha perso con le cosiddette piccole, ma può capitare quando si diventa una realtà consolidata del calcio italiano e anche la pressione diventa differente. L’Inter ha giocato in settimana e, soprattutto in questo periodo, potrebbe diventare un grosso vantaggio per le altre contendenti».
L’Atalanta ha mostrato la sua miglior versione a Torino, quasi mostrando soddisfazione nel difendere dopo aver indirizzato la partita…
«I campionati si vincono in questa maniera, lo dicevano i vecchi maestri. La vera squadra è quella che subisce poco, anche senza attaccare in maniera sconsiderata e lasciare poi la guardia scoperta. Ormai l’Atalanta è una grande squadra a tutti gli effetti».
L’Inter è molto competitiva su tutti i fronti, ma paga forse il fatto di essere la squadra più anziana del lotto in Italia ed i paragoni con lo scorso anno, mostrandosi anche più vulnerabile dietro.
«Sì, sono molti i punti in meno rispetto alla passata stagione e ripetersi per due anni di fila non è facile. Un altro tema importante sono gli impegni in mezzo alla settimana, che portano via molte energie psicofisiche».
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