Lookman, storica presenza al Pallone d’Oro: la prima volta di un atalantino

L’EVENTO. Nella serata di lunedì 28 ottobre il clou è il premio al giocatore con Vinicius in pole. Non era successo nemmeno a Ilicic, anche perché nel 2020 non fu assegnato.

Ademola c’è. Ed è già tanto, tantissimo: per la prima volta nella storia, l’Atalanta ha un candidato al Pallone d’Oro. Non era successo neanche a Josip Ilicic: probabilmente sarebbe entrato in lista nel 2020, anno in cui però il premio non fu assegnato. Lookman stasera sarà a Parigi: non può nutrire speranze di vittoria, ma essere arrivato fin lì è già qualcosa di grande.

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È vero che, dopo gli anni del dualismo Messi-Ronaldo (questo è il primo anno dal 2003 in cui non c’è loro traccia nei trenta), non ci sono più cannibali che si possono abbonare al premio: in questo momento storico non ci sono fuoriclasse mondiali in grado di ergersi per distacco sopra gli altri. Mbappé e Haaland sono forse i giocatori in assoluto più quotati, ma nel 2024 non hanno vinto abbastanza e non hanno fatto sfracelli: il riconoscimento andrà a un nome comunque meno scintillante.

Vinicius in pole

Molto probabilmente a Vinicius del Real, il favoritissimo : le alternative sono Rodri del City e Bellingham dello stesso Real. Più indietro, anche davanti a Mbappè, ecco Kroos e Carvajal: tutta gente che ha vinto la Champions o l’Europeo. Fatte queste premesse, è quasi impossibile immaginare un posto in altissimo per Lookman, di fronte ad una concorrenza di primissimo livello. La tripletta rifilata al Bayer in finale di Europa League ha prodotto comunque una certa visibilità: vincere qualcosa a livello internazionale è un passepartout. Che per lui potrebbe essere decisivo per ottenere un altro premio di prestigio, il Pallone d’Oro africano, che sarà consegnato il 16 dicembre a Marrakech: lì Lookman non è solo uno dei dieci candidati, ma anche il grande favorito.

L’«intruso»

«Intruso» tra i grandi dei top club mondiali, il proletario Ademola stasera sogna di arrivare più in alto possibile: per l’atalantino sarebbe un successo strappare qualche voto e magari ritagliarsi un posto nella top ten. Cosa che si è vista raramente per i giocatori che non appartengono alla nobiltà del pallone: per dare un’idea, l’anno scorso i primi dieci posti sono stati colonizzati da giocatori di City, Psg e Real, con il Napoli di Osimhen come eccezione, all’ottavo posto. Da anni la top ten è cosa per i soliti club: a quelli già citati vanno aggiunti Bayern, Liverpool, Chelsea, Juventus, Barcellona, Atletico e Borussia Dortmund. Pure l’Inter non è mai entrata nelle dieci nell’ultimo decennio (ma stavolta Lautaro dovrebbe entrare nella top 5): poco fuori, recentemente, si sono piazzati Bounou nel 2023 e Haller nel 2022, entrambi tredicesimi, rispettivamente con Siviglia e Ajax.

La squadra-sorpresa

L’ultima intromissione pesante fu quella del Leicester: nel 2016 si prese il settimo e l’ottavo posto con Mahrez e Vardy, ma dopo avere clamorosamente vinto la Premier. Andando più indietro nel tempo - e non considerando le comparsate di squadre comunque di livello come Arsenal, Tottenham e Napoli - c’è Arshavin sesto nel 2008 con lo Zenit, quando Villa arrivò settimo con il Valencia, quindi Klose settimo nel 2006 con il Werder Brema e Zagorakis diviso tra e Aek Bologna nel 2004, quando la Grecia vinse l’Europeo. Per trovare una squadra-sorpresa sul podio bisogna tornare al 1996 e a Shearer con il Newcastle.

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