L’Italia targata Bergamo è d’oro agli Europei a squadre di marcia

Tre nostre ragazze fra le quattro azzurre di Atletica che dominano la 35 km. Barcella è anche bronzo individuale. Orobici sul podio pure nelle 20 km.

La classe operaia non va in paradiso solo in certi film un po’ retrò, ma anche a Podebrady, in Repubblica Ceca, dove Lidia Barcella scrive l’ennesima pagina di una storia sempre più dai contorni della favola. Terza piazza individuale sulla 35 km, personale abbassato di sette minuti, oro a squadre: è la 24enne di Villa di Serio che alterna allenamenti con un lavoro da operaia in un’azienda ortofrutticola, la donna copertina della foltissima rappresentativa (ben otto elementi) di BergamoMarcia che in Repubblica Ceca ha preso parte ai Campionati europei a squadre di specialità.

«Il lavoro paga» ha detto tante volte la diretta interessata, e i frutti (ops…) della sua semina sportiva, li ha raccolti al termine d una prova difficilmente immaginabile alla vigilia. Il successo è andato alla greca Antigoni Drisbioti (2h49’55”) che ha preceduto la capitana azzurra Anna Eleonora Giorgi (2h51’05”, autrice di una prova da montagne russe) con subito dietro l’allieva di Renato Cortinovis, autrice di un 2h51’50” ad altissimo tasso di regolarità. Sorrideva, Lidia, al momento della premiazione, insieme ad altre due marciatrici di casa nostra che hanno portato punti alla causa azzurra: ottava Federica Curiazzi (2h56’02”), 14ª Beatrice Foresti (3h04’04”), entrambe in forza all’Atl. Bergamo 59 Oriocenter, e tutte due capaci di un robusto lifting al precedente primato personale su una distanza a cui si ripenserà dai Mondiali di Eugene ’22.

Altre due medaglie a squadre hanno impreziosito la spedizione nostrana in una delle cattedrali del «tacco e punta»: nel bronzo della squadra femminile sulla 20 km c’è anche lo zampino di Nicole Colombi (Carabinieri, 1h32’40”) dodicesima, e terza azzurra, nella sfida vinta da Antonella Palmisano (1h27’40”).

Nella sfida al maschile Italia d’argento e piazzamento da copia e incolla per Matteo Giupponi (Carabinieri, 12° in 1h21’52”) la cui presenza a Tokyo è meno certa di quello che pareva alla vigilia: il 32enne di Villa d’Almè è stato il quarto italiano al traguardo, nel giorno dell’esplosione di Francesco Fortunato (Fiamme Gialle, quinto in 1h19’43”), che porta a quattro (per tre posti) gli azzurri sotto agli standard per la kermesse a cinque cerchi.

In totale per gli azzurri otto podi (con tre ori): quattro individuali e quattro a squadre.

Dalle categoria giovanili: nella 10 km junior al maschile, sesta piazza per Gabriele Gamba (personale a 42’30”) e squalifica per Daniela Breda. Nella sfida Under 20 al femminile, Francesca Liviani, ha invece esordito in azzurro con un gagliardo quindicesimo posto con primato personale a 51’42”. Come Open, sulla 20 km al maschile, ha gareggiato Juriy Micheletti, 38° in 1h27’39”, eguagliando il personale: se non un record, poco ci manca.

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