Il fratello di Astori ringrazia gli azzurri: «Davide ha corso accanto a tutti voi»

Il fratello Bruno ricambia l’affetto di Chiellini, della Nazionale e di Mattarella che lunedì hanno dedicato la vittoria dell’Europeo al difensore bergamasco morto tre anni fa.

«Davide ha corso accanto a voi, sarà per sempre con voi». Bruno Astori, il fratello dello sfortunato difensore bergamasco – capitano della Fiorentina scomparso improvvisamente il 4 marzo del 2018 per una disfunzione cardiaca (a Udine, prima della partita con i bianconeri friulani) – ha voluto ringraziare gli azzurri campioni d’Europa per la dedica apposta con il cuore sul loro trionfo continentale. E lo ha fatto con un toccante post su Instagram, che ha subito conquistato le attenzioni dell’ambiente e dello sport italiano in genere.

«Penso che Davide abbia corso al fianco di Giorgio e dei ragazzi durante ogni passo di questo Europeo», ha scritto Bruno Astori. «La loro dedica va oltre ogni circostanza e le lacrime di Giorgio (Chiellini, ndr) sono quelle di un gruppo di ragazzi che hanno condiviso gioie, dolori, difficoltà, emozioni». Il lungo intervento social ricorda poi come, quei ragazzi, «hanno passato anni insieme nelle camere dei ritiri in maglia azzurra, fin dai tempi delle giovanili: quei ritiri inseguiti con tutte le loro energie, tra convocazioni mancate e qualificazioni sfumate, ma senza mai darsi per vinti». Il passo successivo esprime al meglio l’intimo senso di questi reciproci pensieri: «Spesso si pensa a questi ragazzi come a degli eroi ultraterreni, perché da fuori li vediamo così perfetti e inavvicinabili. Ma quello che li rende davvero degli eroi è la loro passione, la dedizione e l’amore per quello che fanno, nell’interesse di quel gruppo che spesso si sostituisce alla loro famiglia».

Una famiglia, quella di Davide Astori, che in questi momenti si è stretta in un comprensibile riserbo, non prima però di aver ringraziato con tutto il cuore gli azzurri: «Ci hanno fatto sognare, soffrire, emozionare e piangere… e la loro enorme impresa resterà per sempre indelebile nei cuori di tutti noi!!!».

A più di tre anni da quella domenica listata a lutto, dunque, il rapporto fra il calcio italiano e il suo sfortunato granatiere risulta ancora più saldo che mai. E anche San Pellegrino, il paese che lo ha visto crescere e oggi custodisce il suo riposo eterno, continua ad accarezzare un ricordo indelebile : «Un ricordo – sottolinea il sindaco Vittorio Milesi – che riempie di orgoglio la nostra cittadina, anche in virtù delle sincere parole pronunciate dal Capo dello Stato: sentire Sergio Mattarella spendere quelle frasi riconoscenti ci conferma tanto la sensibilità del nostro presidente quanto il valore della bella persona che ci onoriamo di aver conosciuto. Davide è stato capace, con il suo comportamento in campo e fuori, di andare ben oltre i semplici confini dell’attività sportiva, rappresentando le migliori virtù che sono peraltro proprie della gente bergamasca».

Concetti ribaditi anche da don Gianluca Brescianini, il parroco di San Pellegrinio che sottolinea come «il ricordo di Davide è costantemente presente in questa comunità. È come se fosse ancora vivo in mezzo a tutti i suoi amici e alla gente che gli voleva bene, lo si percepisce ogni qualvolta ci si ritrovi a commentare un episodio o celebrare un evento che lo riguardi in qualche modo. Ed è bello sapere che questo nome continua a circolare ovunque, fungendo da esempio per i più giovani».

Ad Astori il San Pellegrino – società di calcio che milita in Promozione – ha intitolato il camp estivo tenutosi per due settimane a giugno e partecipato con particolare entusiasmo da una ridda di giovanissimi calciatori. «A noi è sembrato ci fosse un’atmosfera davvero particolare – sottolinea in proposito il presidente Giacomo Pesenti – per giunta rafforzata dalla squisita disponibilità che la sua famiglia sa garantire ogni volta. Evidentemente il semplice nome di Davide è sufficiente a dare un’impronta precisa a ogni particolare iniziativa: con il suo stile ammirevole ha saputo guadagnarsi l’affetto di tutti e questa dedica speciale ora ricevuta dalla Nazionale ne è la più lampante delle testimonianze».

© RIPRODUZIONE RISERVATA