I primi 50 anni di Bergamo Boxe: «Storia di una passione che non si spegne»

PUGILATO. Domenica 14 maggio la Bergamo Boxe festeggia il suo cinquantesimo compleanno: «Il segreto è sempre stato la passione», sottolinea il maestro Fabrizio Bugada, figlio di Egidio, lo storico tecnico. Leggi di più su «L’Eco di Bergamo» di venerdì 12 maggio.

Cinquant’anni e non sentirli. Domenica Bergamo Boxe festeggia un compleanno speciale e lo fa una riunione (gratuita) con dieci incontri alla palestra dell’Imiberg: la data è il 14 maggio, esattamente mezzo secolo dopo la nascita della società. Il 14 maggio 1973, un gruppo di persone diede vita alla Bergamo Boxe, che ereditava le redini dalle precedenti espressioni pugilistiche bergamasche, Associazione Pugilistica Bergamasca-Balzer e Moto Guzzi: fino al 2000, la sede fu nella pancia dello stadio Comunale, poi si è spostata nell’attuale location, al Campo Utili.

«Nel solco della nostra tradizione»

Cinquant’anni fa, tra i primi allenatori c’era Egidio Bugada, che oggi, a 76 anni, spende ancora tempo in palestra: la sua famiglia, nel tempo, ha assicurato continuità e longevità alla società, con i figli Massimo (oggi presidente del comitato lombardo della Fpi) e Fabrizio, il maestro che vive sul ring a forgiare atleti. «Trascorro in palestra quindici ore al giorno: la soddisfazione è continuare nel solco della nostra storia, sfornando nuovi pugili e possibilmente risultati. Il segreto di Bergamo Boxe è sempre stato la passione», spiega Fabrizio Bugada.

Da Angelo Rottoli a Luca Messi

In mezzo secolo, Bergamo Boxe ha sfoggiato una lunga sfilza di grandi nomi: il primo fu Angelo Rottoli, poi arrivarono Stefano Cassi e Paziente Adobati, tra gli anni Ottanta e Novanta. Quindi, oltre agli stessi Massimo e Fabrizio Bugada, ci fu Luca Messi. Oggi la boxe bergamasca vive un momento particolare: sono lontani gli anni d’oro dei campioni, si fatica a trovare un grande talento emergente, eppure l’interesse per il guantone è altissimo: «A livello amatoriale c’è una grande richiesta».

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