I bergamaschi reduci dalla maratona di New York: «Indescrivibile»- Tutti i tempi

Atletica. La felicità dei partecipanti che hanno portato a termine la mitica maratona. Dal comandante Copia al gruppo di Presezzo, partito «quasi per scherzo».

Alla fine erano stanchi ma felici, e pazienza se nessuno è riuscito a fare un lifting al personal best. Sono i bergamaschi arrivati al traguardo alla maratona di New York, che ieri accarezzavano con orgoglio la medaglia di finisher conquistata al termine della corsa stradale più famosa del pianeta.

Tra loro Matteo Copia, anni 46, comandante della Polizia Locale di Treviolo, che, lungo il tracciato dal Ponte di Verrazzano a Central Park, ha sgambettato mettendoci il cuore sotto tutti i punti di vista. In gara indossava una t-shirt della Casa di Leo, housing sociale che da un quadriennio opera nel comune dove lavora (ospita i genitori dei bambini ricoverati per lungo tempo - o che devono sottoporsi a cure frequenti - all’ospedale Papa Giovanni XXIII): «Nei momenti più difficili, e ce ne sono stati parecchi, ho pensato anche a questa mia seconda famiglia - ha detto al termine della sua quarta avventura sulla distanza di Fidippide -.La gara è stata caratterizzata da un’umidità e da un caldo davvero anomalo, ma ciò non le ha tolto fascino, anzi».

Negli ultimi quindici anni, mai come stavolta, la percentuale di finisher bergamaschi al femminile (ben il 29%) è stata alta. C’è chi ha voluto affrontare la sfida da sola, come Angelica Pagani da Calcinate: «È stata la mia ultima esperienza su lunghe distanze, il pensiero è andato costantemente a mia madre, che mi ha accompagnato». E chi in coppia, come Mara Zappella da Borgo di Terzo, sgambettante a fianco del marito Antonio (cognome Zambetti): «Il percorso è ben più ostico di una maratona tradizionale, ma ne è valsa davvero la pena», ha scritto prima di un giretto da Tiffany, un classico della trasferta formato stelle e strisce. La Grande Mela, è stata anche storia di amicizia, come ha detto Marco Viganò. Con i suoi cinque rappresentanti, la piccola-grande Atletica Presezzo è risultato il club orobico più numeroso al traguardo: «Abbiamo deciso di esserci un annetto fa, quasi per scherzo, seduti al tavolo di un bar e tutti insieme l’abbiamo chiusa» (ha detto prima della foto ricordo scattata a fianco di Filippo Mazzoleni, Luca Rossi, Michela Perico e Antonio Villa).

Per Federico Mari, anni 31, da Bergamo, quella passata per Staten Island, Queensboro Bridge e Bronx, è stato solamente un appuntamento di passaggio: «Sto portando avanti il sogno delle six majors, ero reduce da Londra e le prossime tappe saranno Chicago, Boston e Tokyo (la 6ª delle più importanti maratone del mondo è Berlino, ndr) - racconta il diretto interessato -. Fatemi ringraziare il mio coach Luigi Ferraris di Ready to Run e il mio mental coach Mauro Dotti, che mi sono stati vicini pur non essendo al top della condizione».

A proposito di mente e resilienza. Angelo Milesi, dell’Atletica Sarnico (club per cui è bandiera, vedi tesseramento di vent’ anni esatti) è riuscito a chiuderla in condizioni sui generis: «Ovvero convivendo con un infortunio che mi porto dietro da sei mesi: il contorno di 3 milioni di persone che urlano il tuo nome dà una spinta non indifferente». Come può confermare il capitano Claudio Ongaro (da Capriate San Gervasio, finisher per la quindicesima volta), ma soprattutto l’esordiente Massimiliano Todde da Ardesio, nel gruppo accompagnato da Roberta Colombi, che sul confine tra Bergamo e Brescia prepara atleti alla sfida newyorkese: «Lo spettacolo è indescrivibile, meglio di come viene raccontato, merita assolutamente lo sforzo di essere vissuto». Lui come altri, resterà negli Stati Uniti ancora qualche giorno: per molti, il podismo è stato un bel pretesto per la più classica delle vacanze autunnali.

I 27 orobici al traguardo

Da Torre de’ Roveri il più veloce Dalla A di Allegri (Barbara), alla V di Viganò (Marco), sono 27 i bergamaschi di residenza risultati finisher alla Maratona di New York. Il dato è stato estrapolato dal sito ufficiale della manifestazione, inserendo i nomi dei 244 comuni di città e provincia. Quello di Bergamo è come da pronostico il comune più rappresentato (con sei runner). Un rappresentante invece per Torre de’ Roveri, comune di residenza del più veloce: si tratta di Alberto Migliavacca, anni 43 (Team Elle Erre), capace di chiudere non distante dal muro delle 3 ore con una più che onorevole 46ª posizione nella lista tricolore capeggiata da Daniele Meucci (ottavo).

Ecco l’elenco dei finisher con posizione e crono:

1320. Alberto Migliavacca (3h10’53”), 3360. Mirko Locatelli (3h30’16”), 9995. Simone Fenili (4h00’18”), 11278. Luca Rossi (4h05’25”), 16396. Gabriele Frigerio (4h22’36”), 18963. Antonio Villa (4h30’15”), 22945. Noemi Polini (4h42’09”), 24813. Laura Nava (4h47’29”), 25104. Angelo Milesi (4h48’17”), 25.614. Federico Mari (4h49’39”), 25719. Antonio Zambetti (4h50’09”), 27939. Elena Caschino (4h56’52”), 28348. Marco Fassi (4h58’01”), 28358. Silvia Galizzi (4h58’02”), 30466. Barbara Allegri (5h05’12”), 31530. Angelica Pagani (5h09’31”), 32419. Claudio Francesco Ongaro (5h12’54”), 32637. Marinella Pedroni (5h13’48”), 34860. Matteo Copia (5h23’13”), 35903. Massimiliano Todde (5h27’44”), 37582. Simona Cristina Merisio (5h35’41”), 37688. Mirko Pizzetti (5h35’42”), 40098. Stefano Brigatti (5h49’12”), 41247. Filippo Mazzoleni (6h01’13”), 41875. Mara Zappella (5h09’01”), 41961. Michela Perico (6h01’16”),44348. Marco Valentino Viganò (6h24’50”).

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