Gautieri: «L’Atalanta si rialzerà
Ma Ilicic è stato inaccettabile»

Carmine Gautieri è rimasto basito, quando l’Atalanta ha perso la partita. Domenica pomeriggio era in tribuna a Empoli con il figlio Marco (classe 1999, terzino alla Panucci che dopo la trafila nelle giovanili toscane ora gioca nella Sangiovannese, in D), diviso tra le sue tante appartenenze.

Napoletano di nascita, a Empoli ha giocato e ha allenato nel vivaio, ora vive a Sorrento ma fa l’allenatore quindi è cittadino del mondo, come da calciatore. E per quei suoi tre anni all’Atalanta (due anni e mezzo dall’estate 2002 a fine 2004, 86 presenze e 16 reti, una retrocessione e una promozione) porta Bergamo nel cuore.

«L’Atalanta è speciale perché da voi ho imparato la cultura del lavoro e, soprattutto, ho capito come si può vivere bene in una dimensione a misura d’uomo. In trent’anni di calcio in giro per l’Italia (venti da calciatore, dieci da allenatore, ndr) ho capito bene le differenze. Anche solo per i tifosi, che affetto… Durante la partita di Empoli sembrava di stare a Bergamo, e invece in mezzo ci sono 350 km…».

Quindi lei si può immaginare la delusione di fine partita.

«Non solo la immagino, la capisco anche. Perché al 3-2 un po’ l’ho provata anch’io. Sa, ormai cerco sempre di guardare le partite da allenatore: deformazione professionale…».

E cos’ha visto, in campo?

«Da una parte una squadra con un’identità positiva, che gioca a calcio proponendo una sua fisionomia e un suo stile, e dall’altra ho visto un Empoli che per scelta si adatta agli avversari, si difende e fa contropiede».

Niente di nuovo, come principio generale. Ma l’Atalanta di solito gioca su ben altri ritmi.

«Questo spesso dipende anche dagli avversari. Perché se affronti l’Inter in campo ci sono due squadre che provano a giocare, ma quando trovi Iachini è scontato che le sue armi sono quelle dei piccoli: mi adatto e difendo tenendo tutti dietro la linea della palla, poi appena posso riparto».

Sono i dati statistici: possesso palla all’Atalanta, contropiede e tiri in porta all’Empoli.

«Appunto. E a questo posso aggiungere che mi ha molto stupito la ripresa dell’Atalanta. Perché nel primo tempo aveva in mano la partita, vedevi bene l’identità della squadra. E vi assicuro che non succede sempre, neppure ad alti livelli. Faccio l’esempio del 2-0, per dire che ho molto apprezzato quel cambio di campo. Una squadra che partendo da un rigore contro in pochi secondi segna dall’altra parte del campo è evidentemente ben organizzata. Ilicic non era in quella posizione per caso, sapeva dove trovare Zapata, penso a quanto Hateboer ha creduto in quella situazione correndo da un’area all’altra a una velocità incredibile».

Però poi, nonostante il 2-0…

«Nella ripresa ho avuto la sensazione che l’Atalanta si fosse abbassata troppo. All’inizio vedendo che non c’era più Zapata ho pensato che si fosse infortunato, mi ha stupito scoprire che sostituirlo è stata una scelta. Ma Gasperini lavora col gruppo tutti i giorni e sa cosa fa. Io gli avrei dato la panchina d’oro, altro che Allegri. Ma se non sei alla Juve cosa devi fare per vincerla?».

Gasperini sta bene da noi…

«Vi capisco, a Bergamo sono stagioni di lusso. E credo che la lezione di domenica comunque sia servita. Non ho dubbi che la squadra non sbaglierà più l’approccio. Ormai nel calcio non ci sono più le piccole e le grandi squadre, magari cambia il numero di situazioni favorevoli, ma le occasioni capitano anche a chi subisce, o si difende. Infatti ha vinto l’Empoli…».

Quindi lei pensa che l’Atalanta abbia pagato il 4-1 all’Inter?

«Temo di sì, almeno in parte è andata così. Non dovrebbe mai succedere e tutti gli allenatori sanno che può succedere. Eppure succede lo stesso…».

E adesso, l’Atalanta?

«Io sono convinto che la squadra farà tesoro di questa sconfitta, si rimetterà in carreggiata e giocherà comunque per l’Europa sino a fine stagione. Poi magari entrarci o no dipenderà da uno o due punti, ma il campionato dell’Atalanta resta di quella fascia lì».

Lo prendiamo come un augurio.

«Ma no, è solo una constatazione. E vorrei aggiungere una cosa…».

Dica.

«Quello che ha fatto domenica Ilicic è del tutto inaccettabile. In quel momento della partita era il più pericoloso e l’Atalanta dopo il 2-2 poteva ancora provare a vincere. Ma se un giocatore del suo calibro perde il controllo in quel modo, nonostante sia esperto e sappia bene che gli arbitri oggi si tutelano di più, allora proprio non ci siamo. Ma lì c’è una società seria, sono certo che interverrà».

Lunedì arriverà il Napoli, e Ilicic sarà squalificato.

«Peccato. Ma l’Atalanta non sbaglia mai due partite di fila…».

Ci dica di Gautieri.

«Aspetto proposte, vedo partite. Ma qui il problema è guardare negli occhi chi di sta di fronte e capire che ti puoi fidare, che ti sta dicendo quello che pensa. Sa, nel calcio italiano servirebbero tante Atalante diverse. E invece c’è solo la vostra. Ecco perché Bergamo è un posto speciale».

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