
(Foto di Afb)
L’INTERVISTA. Le parole di Gian Piero Gasperini alla fine del match perso con l’Inter per 0-2 al Gewiss Stadium.
Bergamo
«L’arbitro ha rovinato il finale della partita ed è un peccato per la squadra ma anche per gli avversari e per la gente. Non c’erano i presupposti per questo rosso (doppia ammonizione di Ederson). C’erano altri 20 minuti di gioco altrettanto avvincenti da vivere». Lo ha dichiarato il tecnico dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ai microfoni di Dazn, dopo il ko per 2-0 contro l’Inter.
«Il direttore di gara ha assolutamente ha esagerato, ci sono stati altri episodi da giallo, come per esempio su Bellanova. Ederson è un giocatore corretto, è vero che ha sbagliato sull’applauso ma l’arbitro ha rovinato la gara. Ci sono episodi e parole molto peggiori di un applausino. Dopo la partita è ’scadutà ed è un peccato, era una gara bella tra la prima e la terza. Rovinarla è brutto per tutti», ha aggiunto l’allenatore del team orobico.
«Il pubblico ha applaudito la squadra, quindi è rimasto soddisfatto. Un’ottima prestazione contro un’ottima squadra. La partita del campionato però è ancora aperta. Di Ederson avete visto tutti, la mia espulsione non la racconto - prosegue polemico il tecnico dei bergamaschi -. Una decisione arbitrale ha letteralmente rovinato la partita. C’era in fallo clamoroso di Thuram».
«E’ stata una gara correttissima giocata con grande slancio da entrambe le parti»
«La partita è stata equilibrata con un primo tempo bellissimo contro una delle squadre più forti al mondo. Abbiamo creato anche pericoli in una sfida tirata al limite da parte nostra: bastava la minima deconcentrazione e l’avremmo pagata - ragiona Gasperini -. L’episodio del calcio d’angolo è stato negativo per noi, Augusto era un po’ troppo libero. E’ stata una gara correttissima giocata con grande slancio da entrambe le parti».
«Dobbiamo continuare con questo spirito, i punti li abbiamo persi dove si pensavano di farne tre. Dalle partite con Juventus e Inter sul piano del valore della squadra usciamo gratificati»
«Tra il dare e l’avere siamo in negativo e lo sappiamo. Sui calci piazzati, poi, l’Inter ha fatto tantissimi punti, anche a Riyadh avevamo preso gol da situazione inattiva: negli ultimi tre anni siamo andato sotto su queste situazioni - osserva l’allenatore atalantino -. Nove giornate sono tante nel senso che 27 punti lasciano tutto in palio. Dobbiamo continuare con questo spirito, i punti li abbiamo persi dove si pensavano di farne tre. Dalle partite con Juventus e Inter sul piano del valore della squadra usciamo gratificati».
Infine, su acciaccati e futuro a Bergamo: «Sugli infortuni siamo nelle media, il problema è non aver mai avuto Scamacca e Scalvini e aver avuto poco Kossounou. Anche l’Inter aveva tante assenze. Cuadrado, recuperato dopo due anni praticamente fermo, Posch e Sulemana dopo la sosta potrebbero recuperare. Ma abbiamo tenuto in forma Zappacosta e recuperato fisicamente Toloi. Gli acciacchi da 20 giorni sono la normalità nel calcio - chiude -. Tutti dicono che è importante arrivare quarti, magari il sogno impossibile diventa più difficile dopo la sconfitta di stasera (domenica 16 marzo, ndr). Questione di soldi Champions da guadagnare. Noi ci proviamo».
«Io devo stare nei posti dove la gente mi cambia la vita, quello che i bergamaschi hanno fatto per me non è paragonabile a quello che io ho fatto per loro»
«L’Inter però è veramente molto forte. Lascio o resto? Io devo stare nei posti dove la gente mi cambia la vita, quello che i bergamaschi hanno fatto per me non è paragonabile a quello che io ho fatto per loro. Se vado bene resto, se c’è da cambiare cambio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA