Enduro, la Valli Revival riaccende la magia degli anni d’oro

Motociclismo Per l’edizione numero 16 in gara 264 concorrenti da 8 nazioni in sella a mezzi costruiti fra il 1976 e il 1986: ci sono anche campioni leggendari come il francese Peterhansel e il nostro Gritti. Tra la Fara e il Monte Poieto un percorso tecnico e spettacolare di 140 chilometri.

Scocca l’ora della Valli Revival numero 16, un tuffo nel glorioso passato di quella che una volta si chiamava regolarità ed è poi diventato l’enduro. Una disciplina motociclistica che a Bergamo ha avuto per anni la propria culla, con fior di campioni e una gara, la Valli appunto, famosa in tutto il mondo. Un clima magico che il Moto club scuderia Fulvio Norelli fa rivivere in questi giorni con operazioni preliminari, partenza, arrivo e premiazioni al campo della Fara, in Città Alta, e un percorso di 140 chilometri lungo le strade e i sentieri delle nostre valli fino a Rigosa e al Monte Poieto, teatro delle due discriminanti in un circuito di circa 30 km da ripetere due volte. In lizza 264 conduttori, tutti over 40, provenienti da mezza Italia e da altre 7 nazioni (Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio e, uno, anche dall’Australia), in sella a mezzi costruiti tra il 1976 e il 1986, suddivisi in vari gruppi a seconda dell’anno di costruzione e della cilindrata. Al via anche fior di campioni come Alessandro Franco Gritti, 75 anni, uomo simbolo dell’enduro bergamasco dei tempi eroici; Pietro Caccia, classe 1952, suo compagno di squadra in tante gare; l’attesissimo fuoriclasse francese Stéphane Peterhansel, due volte campione del mondo di enduro e 32 volte al via del Rally Dakar con 14 affermazioni all’attivo (6 in moto e 8 in auto). Avrà al suo fianco la moglie Andrea, in gara nel gruppo femminile e, a giudicare da come ha stravinto nell’ottobre scorso al Fim Vintage all’Isola d’Elba, probabile dominatrice della categoria. E ancora, l’altro campione francese Cyril Esquirol, grande esperto di gare estreme tanto che è l’unico ad aver vinto ben 4 edizioni della Gilles Lalay Classic.

Lo sfizio del campione

«Tutta la mia carriera in moto si è sviluppata con la Yamaha – racconta tra l’altro Peterhansel – ma da giovanissimo, quando mi sono appassionato al motofuoristrada, il mio sogno era la Fantic e quindi, per questa gara, ho voluto presentarmi con questa moto italiana. A Bergamo, per una serie di circostanze, non mi è mai capitato di correre e quindi questa occasione è per me davvero significativa. Tra l’altro non avevo ancora visitato Città Alta, che è meravigliosa». Una volta la Valli, quella vera, l’ha corsa invece Esquirol, nel 1986. «Ma la Valli Revival ancora mi mancava – spiega – e sono davvero contento di poter colmare questo vuoto».

Il programma

Domenica 19 giugno partenze dalle ore 9 (tre piloti al minuto, gli ultimi alle 10,38). I primi arrivi alla Fara sono previsti poco dopo le 15, le premiazioni alle 17, 30. In palio i trofei intitolati a Mario Tremaglia (mezzi prodotti dal 1976 compreso), Franca e Walter Arosio (1977-81) e Sandro Vailati (open, 1982-86). Il vincitore assoluto conquisterà il trofeo che ricorda Paolo Sesti, presidente della Federazione motociclistica italiana per 20 anni.

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