Coppa Italia, Mattarella incontra Atalanta e Juve: «Siete un riferimento per i giovani» - Foto

ROMA. Alla vigilia della finale di Coppa Italia calciatori, dirigenti e staff sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Conto alla rovescia per la finale di Coppa Italia, in programma mercoledì 15 maggio allo Stadio Olimpico di Roma. Una sfida speciale, preceduta da un appuntamento altrettanto speciale: nel pomeriggio di martedì 14 maggio, vigilia della finale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i calciatori, i dirigenti e gli staff tecnici di Atalanta e Juventus. Nel corso dell’incontro sono intervenuti il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, gli allenatori Gian Piero Gasperini e Massimiliano Allegri e il Commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti. Erano presenti il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Al termine il presidente Mattarella ha rivolto un saluto ai presenti.

Coppa Italia, Mattarella incontra Atalanta e Juventus

Alla vigilia della finale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato le due squadre al Quirinale

Quirinale

«Responsabilità importante»

«Il calcio – ha detto Mattarella – accompagna la vita del nostro Paese e ricopre una responsabilità importante. Siete un riferimento soprattutto per i giovani. Quindi apprezzo molto l’idea di iniziative che facciano crescere il senso del reciproco rispetto e della tolleranza. Va fatto capire anche alle tifoserie, che esprimono spesso magnifiche coreografie, ma dove ci sono anche comportamenti sconsiderati. Quindi trasmettere responsabilità è particolarmente importante». «Vorrei fare gli auguri anche agli arbitri – ha aggiunto il presidente in un altro passaggio del suo intervento – che sono spesso un parafulmine, ma anche perché il loro compito ha una certa assonanza con il mio: nei loro confronti c’è una certa solidarietà».

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«La partecipazione degli italiani al calcio è altissima», ha evidenziato il presidente in un altro passaggio, anche quando ci sono stati «momenti tristi: quest’anno ricorrono 75 anni dalla sciagura aerea di Superga, in cui persero la vita calciatori e staff del Grande Torino. Non meravigliatevi c’ero già, avevo 8 anni – ha detto Mattarella – seguivo il calcio e oltre a conoscere i nomi di quella grande squadra a memoria ricordo l’emozione che ha conquistato l’intera Italia. All’epoca non c’erano né tv né social, solo giornali e radio, e manifestavano la commozione che aveva conquistato gli italiani per quella tragedia».

Gasperini: «Risultato straordinario per Bergamo»

«Questa per noi è la terza finale negli ultimi cinque anni, un risultato straordinario per un club di provincia come il nostro. Ma anche per Bergamo e i tifosi bergamaschi. È un motivo d’orgoglio per noi, tanto quanto i risultati ottenuti negli ultimi anni che devono essere il manifesto che la meritocrazia possa, anzi debba, essere un principio da tutelare e proteggere sempre». Lo ha detto l’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, nel suo discorso al Quirinale. «La nostra speranza è che la finale di domani, cui seguirà quella di Europa League a Dublino, sia diversa dalle precedenti due - ha aggiunto -. La certezza invece è che sarà una grande partita, in cui sia noi che la Juventus cercheremo di onorare il buon nome del calcio italiano».

Allegri: «La Costituzione riconosce la centralità dello sport»

«È un onore per me e la Juventus essere presente in questa sala dinanzi a Lei, un luogo che rappresenta insieme alla sua figura il cuore della nostra Repubblica. La Repubblica riconosce il valore educativo e sociale dei promozione del benessere psicofisico mediante l’attività sportiva in tutte le sue forme: così l’articolo 33 della Costituzione italiana che dal settembre dello scorso anno riconosce la centralità dello sport e dei suoi valori nella nostra quotidianità». Lo ha detto l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. «A nome di tali valori, a cui sono estremamente legato e che considero l’essenza del mestiere che svolgiamo - ha proseguito l’allenatore bianconero -, siamo qui alla vigilia della finale di Coppa Italia. Con l’orgoglio e l’onore di giocare e conquistare un trofeo che omaggia il nostro splendido Paese. Una coppa che è anche ricca di significato, di rimandi storici, una finale che come la Juventus ci apprestiamo a disputare per la 22ª volta consolidando il nostro record». La Lega Serie A ha donato al presidente Mattarella una riproduzione del trofeo e un pallone, le squadre una maglia celebrativa.

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