Chiara: «Non mi ero resa conto di aver vinto la medaglia d’oro»

DOPO L’IMPRESA. Venerdì il titolo olimpico nella madison con Guazzini. «Ho capito tutto solo quando mia mamma mi ha passato il tricolore».

«Al momento non avevo capito di avere vinto, ho realizzato quando avvicinandomi alla balaustra immediatamente dopo la gara mia mamma mi ha passato la bandiera tricolore che teneva riposta da una settimana nella borsa. Ho incrociato Vittoria (Guazzini, ndr) ci siamo avvolte nel tricolore e abbiamo avviato il giro di pista. In quel momento mi sono resa conto che il sogno difficile da realizzare si era trasformato in realtà. Davvero non ci volevo credere».

È il racconto di Chiara Consonni il giorno dopo la clamorosa medaglia d’oro olimpica nella madison, sul parquet del Velodromo parigino di Saint Quentin. Il dopo gara è stata molto stressante, probabilmente più della gara stessa... «Adesso non esageriamo – sorride la 25 enne neo campionessa olimpica –. Però tra cerimonia di premiazione, interviste che non finivano mai e controllo antidoping non riuscivo quasi a raccapezzarmi. Abbiamo lasciato il velodromo tardi, credo di essere arrivata a Casa Italia, alla periferia di Parigi, a quaranta minuti di auto dal velodromo, abbondantemente dopo l’una».

La famiglia vicina

Coinvolgente quanto commovente l’abbraccio con la mamma Michela, la cognata Alice (moglie di Simone, il fratello di Chiara bronzo a Parigi con il quartetto azzurro dell’inseguimento ndr) e papà Corrado. Al quadretto familiare mancava solo il fratello minore Daniel, 24 anni: «Mentre con Simone è stato facile incontrarsi, in quanto azzurro pure lui, non è andata così per Daniel, che pure era a Parigi e avrebbe dovuto esserci fino alla conclusione dei Giochi, ma dopo un solo giorno è dovuto rientrare in Italia per problemi di lavoro».

Poi il pensiero torna alla madison: «Crediamo di non aver sbagliato nulla, anche se attorno al settimo dei 30 km di gara c’è stata una piccola flessione. Ma non abbiamo mai smarrito il bandolo della matassa. Il finale, certo, è stato travolgente, abbiamo raddoppiato guardia e impegno, del resto l’Olanda aveva guadagnato un giro e noi altrettanto. La madison è particolare da interpretare, ogni mezza distrazione la paghi cara. Il finale è stato combattuto e nello stesso tempo convulso, l’oro era legato a una questione di punti. Non solo le olandesi, ma pure le britanniche hanno infiammato gli ultimi giri. Considerato che qualche punto in più l’avevamo sulle olandesi non è rimasto altro da fare che raddoppiare l’attenzione, ed è quello che abbiamo fatto. Nelle tornate decisive ho intuito che qualcosa di importante stavamo realizzando, ma che addirittura avessimo nel mirino l’oro... Né io, né Vittoria abbiamo mollato, anzi… Rimane il fatto che ancora non ci credo, ci vorranno un paio di giorni per realizzare».

Leggi anche
Leggi anche

«Crediamo di non aver sbagliato nulla, anche se attorno al settimo dei 30 km di gara c’è stata una piccola flessione. Ma non abbiamo mai smarrito il bandolo della matassa. Il finale, certo, è stato travolgente»

Leggi anche

Dopo una notte non propriamente tranquilla in cui le immagini delle gara si sono accumulate nella mente, Chiara ha finalmente avuto modo di incontrare i genitori. Papà Corrado ha riassunto così l’evento: «Una cosa così per un genitore è un’emozione fortissima. E nel corso della carriera di Chiara e Simone, comunque ancora in atto con prospettive interessanti, fortunatamente i momenti del genere non sono mancati. Sono felice, ovviamente, ma la cosa che più conta per me è che Simone, Chiara e anche Daniel, che ha intrapreso un altro percorso, sono dei bravi ragazzi ed è quello che conta». La famiglia si è riunita per assistere alla madison maschile, con Simone in gara in coppia con Viviani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA