Brignone e Ganna, i sorrisi di un’Italia che va a singhiozzo

IL COMMENTO. Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Una Milano-Sanremo fra le più avvincenti della storia, due coppe del Mondo di sci vinte (fra cui la più importante, quella assoluta) e una persa giusto per restare con i piedi per terra.

Anche se a tenere con i piedi per terra lo sport italiano ci hanno pensato una Ferrari che è partita forte e ha chiuso malissimo e una Nazionale di calcio uscita dalla Nations League seguendo il percorso inverso, pur con tante recriminazioni per un rigore concesso e (probabilmente a torto) revocato.

L’ultima sosta del campionato di Serie A prima di buttarsi a capofitto nel vortice delle nove giornate decisive, fra sogni e obiettivi concreti (e per qualcuno, non dimentichiamocelo mai prima di fare gli schizzinosi, paure che una volta erano la realtà quotidiana per l’Atalanta e per chi ne aveva a cuore le sorti) non si può dire abbia fatto annoiare. La Classicissima del ciclismo ha detto che l’alieno Pogacar è battibile, ed è già una notizia, ma il prestigio dell’albo d’oro è salvo perché l’edizione 2025 porta la firma di un altro autentico fuoriclasse, l’olandese Van der Poel. E tra i due fenomeni (primo e terzo al traguardo) ha tutt’altro che sfigurato il nostro Ganna, che sul Poggio (ma prima ancora, la scorsa settimana, sulle rampe appenniniche della Tirreno-Adriatico) ha mostrato di tenere in salita in modo impensabile per uno della sua struttura fisica. Finora confinato al ruolo di uomo da pista e da crono. Applausi anche a Federica Brignone, in questo momento la sciatrice più forte del mondo, che deve dire un grazie grande così anche a Sofia Goggia, rivale di lusso che l’ha spinta a raggiungere livelli che probabilmente non avrebbe mai dovuto toccare se avesse dovuto battere solo rivali «normali».

E poi ci sono i chiaroscuro. Quello della Ferrari, che in Cina è passata nel giro di ventiquattr’ore dal primo trionfo dell’era Hamilton nella Sprint race a una gara «vera» incolore con doppia squalifica finale. E quello della Nazionale di calcio, che in Germania ha compiuto il percorso inverso rasentando il ridicolo per un tempo per poi scoprire di avere quantomeno un gran cuore, pur in un contesto che resta povero di qualità. Ma adesso sotto con il campionato. Domenica a Firenze per l’Atalanta riprendono gli esami verità. Da qui al 25 maggio sarà una tirata unica.

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