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Martedì 20 Novembre 2018
Atalanta, una poltrona per due?
In porta i numeri dicono Berisha
Finora alternanza fra i pali: entrambi hanno giocato al massimo tre partite di fila. Ma il portiere albanese (titolare nelle ultime tre gare) ha statistiche migliori di Gollini.
Gollini o Berisha, Berisha o Gollini. L’amletico dubbio dell’Atalanta, in questo avvio di stagione, riguarda il portiere: chi è il titolare? La risposta è che il titolare non c’è. Ma forse, in realtà, c’è; solo che è momentaneo, perché le gerarchie esistono ma sono mutabili. Le porte sono girevoli, il numero uno è scritto sulla maglia con l’inchiostro simpatico.
Se, alla ripresa del campionato, l’albanese dovesse essere schierato dall’inizio, sarebbe la prima volta che uno dei due protagonisti mantiene il posto per quattro partite consecutive di A: fino ad ora, entrambi si sono fermati al massimo a tre. Gollini dentro con Frosinone e Roma, Berisha con il Cagliari, di nuovo Gollini con Spal e Milan, Berisha con il Torino, quindi un trittico a testa, Fiorentina-Sampdoria-Chievo per il primo, Parma-Bologna-Inter per il secondo.
Il turnover è stato continuo, ma la vera svolta è stata dopo la nona giornata, quando l’ex laziale si è preso il posto che fino a questo momento non ha più restituito. Lo stesso era accaduto ai tempi degli euro-preliminari: Berisha titolare nelle due gare con il Sarajevo, poi il primo passaggio di consegne.
Fino al Chievo le gerarchie erano diventate chiare: il titolare era Gollini che cedeva i guantoni al collega saltuariamente, un po’ come accadeva un anno fa a parti invertite. Poi, dopo la vittoria sul Chievo, qualcosa è cambiato e l’albanese ha consumato il sorpasso: forse l’italiano ha pagato quel rigore ingenuo procurato nel 5-1 del Bentegodi, oppure il compagno ha offerto più garanzie a Gasperini negli allenamenti. Nelle ultime tre gare, con Berisha, sono arrivate tre vittorie, griffate anche dalle sue parate.
A questo punto, sorge una domanda: il rinvio sballato che ha fruttato il rigore all’Inter può essere il casus belli per un nuovo cambio? La risposta arriverà a Empoli. Il panta rei del portiere nerazzurro è un discorso in continuo divenire: ciò che è certo oggi, può non esserlo domani. Ma perché tutta questa incertezza in un ruolo che, per tradizione, ha bisogno di sicurezze? Semplicemente perché è difficile, o forse impossibile, stabilire chi, tra i due, sia più forte. Berisha è probabilmente meglio tra i pali e ha dalla sua una maggiore esperienza, Gollini ha dalla sua entusiasmo e carta di identità. Sostanzialmente, i due si equivalgono: qualsiasi carta peschi dal mazzo puoi indovinare, ma anche sbagliare. E quello che, dei due, si va a sedere in panchina, non può che farlo malinconicamente, sapendo di essere qualcosa in più di un semplice dodicesimo.
Una poltrona per due, difficile da assegnare. Ma se le scelte dell’allenatore e l’effettivo valore dei due protagonisti non riescono a sciogliere il dubbio, possono provare a intervenire i numeri. Che parlano chiaro e spingono nettamente nella direzione di Berisha: il quale ha subìto poco più di un terzo dei gol del collega ( 0,6 reti incassate a partita, contro 1,57). L’ex laziale, tra l’altro, ha subito la miseria di tre gol contro 11 e tale squilibrio non può essere giustificato dalle due presenze in più che vanta Gollini (7 a 5): questo dato è avvalorato dal fatto che Berisha, pur giocando meno, è davanti nella classifica dei clean sheet, avendo tenuto la porta imbattuta due volte contro una. Pure la media voto (calcolata seguendo le valutazioni de L’Eco di Bergamo) parla chiaro: 6,4 Berisha (che vanta un 7,5 e un 7), 5,79 Gollini (mai oltre il 6).
Il ventinovenne di Pristina funziona anche da talismano, se è vero che con lui tra i pali l’Atalanta ha conquistato due punti a partita, quasi doppiando il collega (1,14). Ma in questo dato, effettivamente, si capisce il perché della forbice così ampia nelle statistiche: i numeri di Berisha sono così superiori perché il suo impiego è coinciso con il boom dei nerazzurri, mentre Gollini ha dovuto fronteggiare il periodo di crisi. In realtà, l’equilibrio di fondo resiste: la porta è sempre scorrevole.
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