Sport / Bergamo Città
Mercoledì 12 Agosto 2020
Atalanta, tutto pronto per questa sera
Sopralluogo dello stadio da Luz
Sopralluogo sul prato dello stadio per i giocatori dell’Atalanta. Selfie e chiacchiere in un clima che oscilla fra distensione e trepidazione.
L’incubo Covid-19 che ha sempre aleggiato sulla Final Eight di Champions League e che si è trasformato in allarme rosso domenica quando è stata resa nota la positività di Angel Correa e Sime Vrsalijko, due giocatori - peraltro asintomatici - dell’Atletico Madrid, ipotetico rivale dell’Atalanta in semifinale (la squadra allenata dal Cholo Simeone ha ritardato di un giorno la partenza dalla Spagna atterrando soltanto ieri a Lisbona dove peraltro si è subito allenata), ha blindato ulteriormente le squadre in ritiro nella capitale portoghese. L’allarme rosso è via via scemato, ma l’allerta resta massima.
Martedì mattina alle 11 l’Atalanta ha sostenuto l’allenamento allo stadio Pina Manique (5 mila posti, ristrutturato nel 2019), dove gioca il Casa Pia, che è molto vicino allo stadio da Luz, teatro stasera di Atalanta-Psg, e all’hotel dove soggiornano i nerazzurri: la seduta doveva essere visibile per i giornalisti accreditati e invece lunedì è scattato lo stop perentorio. Se all’aeroporto di Lisbona i controlli allo sbarco sono stati assolutamente inesistenti, zero assoluto (a Orio c’era stata perlomeno la misurazione della temperatura), ieri i giornalisti che avevano avuto l’ok definitivo dall’Uefa (purtroppo qualcuno è stato escluso in extremis) hanno potuto ritirare l’accredito allo stadio da Luz dopo l’invio all’organizzazione di un’autocertificazione inerente la non positività al Covid-19. Nessun tampone, dunque, per i rappresentanti dei mass media. Ma organizzazione un po’ cervellotica e approssimativa.
Dunque, nessuno ha potuto osservare la seduta mattutina dell’Atalanta, che stamattina sosterrà la rifinitura sempre al Pina Manique e ieri sera si è sottoposta nuovamente all’esame del tampone dopo il test di domenica. Abbiamo dato una sbirciatina da fuori, ferree le disposizioni di sicurezza. Controllo della temperatura per entrare allo stadio da Luz, che ha una densità incredibile di chioschi per la vendita della birra e dove alle 17,30 si è tenuta la conferenza della vigilia di mister Gasperini e de Roon, seduti in sala stampa, mentre i giornalisti erano collegati da remoto in tribuna stampa. Alle 17,42, quando tecnico e giocatore stavano ancora parlando, ecco il «walk around» dei nerazzurri sul manto erboso del da Luz: nessuna sgambata, soltanto una camminata per respirare un po’ l’aria dello stadio del Benfica, aria che resterà asettica anche stasera per l’assenza di pubblico ma che diventerà pesantissima essendoci in palio la semifinale. I giocatori hanno ammirato lo stadio, architettonicamente armonioso e con i seggiolini rossi e bianchi, scattato fotografie, si sono divertiti con i selfie, hanno scambiato quattro chiacchiere tra di loro in un clima di distensione e trepidazione: chissà cosa avranno pensato a poco più di 24 ore dal match più importante della loro vita. Ai giocatori si è unita la dirigenza, c’era pure il presidente Antonio Percassi che ha parlato con Gasperini a bordo campo dopo la fine della conferenza stampa.
Venti minuti in cui l’Atalanta si è proiettata mentalmente al duello contro i mostri sacri del Psg, un’altra sfida da vincere per continuare a stupire il mondo del pallone e regalare l’ennesima, incredibile gioia ai tifosi atalantini che stasera saranno incollati alla televisione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA