Gasperini nasconde l’Atalanta: non punto allo scudetto. «Per me Zapata resta, partiamo un po’ in emergenza»

L’allenatore nerazzurro parla alla vigilia dell’esordio in campionato contro il Torino.

«Per noi i risultati conseguiti sono come scudetti. Non è così scontato ripetersi». Tre terzi posti di fila e altrettante qualificazioni in Champions sembrano non aver aumentato l’appetito di Gian Piero Gasperini alla vigilia dell’esordio stagionale dell’Atalanta (si gioca sabato 21 agosto, alle 20.45 a Torino contro i Granata): «Non parto con l’idea di vincere il campionato. La squadra è consolidata, ma la preparazione è stata a singhiozzo e con poche amichevoli. Siamo incompleti anche per via delle squalifiche e ci sono squadre forti anche sotto di noi». Subito Zapata out (ginocchio destro), come un terzo della difesa titolare e la mediana: «Duvan è a riposo per 15 giorni, speriamo rientri dopo la pausa. Toloi, Freuler, De Roon (per 4 giornate, ndr) e anche Delprato squalificati: cominciamo in emergenza . Ci facciamo trovare comunque pronti: ripartire al 50 per cento di capienza è già molto visto quel che è successo, dopo un anno e mezzo di partite asettiche cogli stadi vuoti».

Se la coperta è corta, il calciomercato lascia aperti alcuni scenari: «Parlando con la società so che ci sono situazioni interessanti, ma se non si realizzano non dipende da me», la premessa del tecnico. Che poi affronta i temi caldi: «Penso che Zapata resti all’Atalanta, ma è un’opinione, come quella di chi lo vorrebbe all’Inter. Demiral è stato un gran colpo di Luca Percassi (amministratore delegato, ndr) per sostituire Romero, in uscita a sorpresa di un mercato con pochi movimenti - ragiona Gasperini - . L’Atalanta ha 20-21 giocatori con un nucleo determinante di 16-17 più i 3 portieri: io ho sempre pensato di dover lasciare spazio a 4-5 giovani del settore giovanile, del tipo di Bastoni, Barrow, Kukusevski e Diallo. Scalvini ha 17 anni e può essere il nuovo Bastoni. Per l’eventuale prestito di Piccoli lascio la valutazione libera alla società, non trattengo nessuno».

La filosofia resta la stessa: «Se capita l’occasione di rinforzare un ruolo e la società mi prende Musso in porta, tanta roba. L’importante è non costruire una mega rosa aggiungendo giocatori solo per far numero, perché si creano problemi di gestione. Di Thorsby non chiedetemi, non so». Su Ilicic, una precisazione: «Leggo che non ci sarebbe più feeling, ma sono ricami giornalistici. Voleva andare via e invece è rimasto lavorando con grande serietà: se gioca o non gioca, è solo questione di scelta tecnica».

C’è un Torino da affrontare e l’allievo da riabbracciare: «Juric è l’allenatore giusto per risollevare la squadra e una piazza visceralmente attaccata: dare subito un’impronta è difficile, ma è uno che crede nel suo lavoro e sono convinto che darà soddisfazioni ai tifosi. Ha le carte in regola». Sui problemi di formazione, Gasperini sa di avere soluzioni interne: «In mezzo al posto di Freuler e De Roon abbiamo un campione d’Europa come Pessina e un altro nazionale come Pasalic. La squadra l’abbiamo, io lavoro con quel che c’è».

Il tecnico nerazzurro ha convocato 21 giocatori: Musso, Rossi, Sportiello, Demiral, Djimsiti, Gosens, Lovato, Maehle, Palomino, Pezzella, Scalvini, Sutalo, Da Riva, Malinovskyi, Miranchuk, Pasalic, Pessina, Ilicic, Lammers, Muriel e Piccoli.

Sei assenti in vista del primo impegno stagionale: Hateboer e Zapata sono alle prese coi rispettivi infortuni mentre De Roon, Del Prato, Freuler e Toloi sono squalificati. Pochi dubbi vista la situazione di emergenza, il tecnico atalantino confermerà il solito 3-4-1-2 con Musso in porta e la difesa a tre composta da Djimsiti, Demiral e Palomino. Lovato ha recuperato dal fastidio al polpaccio, ma l’ex Hellas Verona partirà dalla panchina. Pasalic e Pessina verranno arretrati a centrocampo mentre Gosens e Maehle agiranno sulle corsie esterne. In attacco l’unico dubbio resta sulla trequarti, con Malinovskyi favorito su Miranchuk. Davanti spazio a Muriel e Ilicic, con Lammers e Piccoli pronti a subentrare a gara in corso.

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