
(Foto di Atalanta)
IL PROGETTO. Il dg Area corporate Fabris: «A Pasqua un nuovo campo con una tribuna da 400 posti. Entro il 2027 acquisiremo altre aree confinanti». Si ragiona anche su uno stadio per l’Under 23.
Benvenuti ad AtalantaLand. Dove il mondo è una sfera di poliuretano che scorre, salta e rimbalza su un’area verde di 130 mila metri quadrati (un po’ naturale e un po’ artificiale) incastonata nel grigio della pianura più urbanizzata d’Italia. Dove ogni giorno centinaia di persone di ogni età vivono, lavorano, mangiano, dormono, sognano. Rincorrendo – chi con il fisico, chi con la mente – le bizze di quella sfera che dei sogni e dei progetti se ne infischia, e che alla fine va sempre dove vuole lei. Ma se dietro ci sono un’organizzazione e una programmazione, le conseguenze di queste bizze possono esser contenute e veicolate. Organizzazione e programmazione. E investimenti naturalmente, ma quelli li puoi fare solo se sai organizzare e programmare, perché altrimenti diventano spese e basta. Ed è questo il segreto di AtalantaLand, il Centro Bortolotti di Zingonia.
Quei 130 mila metri quadri di verde che brillano nel grigio della pianura, e che presto diventeranno molti di più, superando i 150 mila. Perché «c’è fame di campi» racconta Andrea Fabris, direttore generale Area corporate dell’Atalanta. Una fame che la società è stata costretta a saziare cercando spazi altrove per alcune delle proprie formazioni giovanili (Under
23 e Primavera in particolare, ma non solo) sempre però con l’obiettivo finale di trovare spazio per tutti nella grande casa comune nerazzurra. «Che è già un’eccellenza» sottolinea con orgoglio Fabris, ma sulla quale è in corso «un progetto di ulteriore ampliamento e miglioramento». Il primo passo, già l’estate scorsa, era stata l’acquisizione dalla società Immobiliare Tennis Srl di un’area al confine col Centro Bortolotti. In quest’area, oggi si sta lavorando per l’allestimento di un campo regolamentare da 105 metri per 70 – che sarà pronto entro Pasqua – con impianto di illuminazione, manto in sintetico di ultimissima generazione e una tribuna da 400 spettatori circa con un’altana appositamente allestita per le riprese televisive. Praticamente l’identikit dell’impianto perfetto per ospitare gli incontri del settore giovanile.
Ma anche un’ulteriore area di qualità per gli allenamenti, che andrà ad aggiungersi ai 7 campi a undici giocatori già esistenti (tre in erba) più uno a otto.
Un secondo intervento imminente nell’ambito della struttura originaria del Centro Bortolotti prevede la riqualificazione in erba naturale di un campo attualmente in sintetico. A opera finita, questo si tradurrà in nuovi campi a disposizione esclusivamente del vivaio.
Nuove strutture a parte, il centro dei progetti nerazzurri sarà il campo numero 2, «sul quale oggi si allena l’Under 23 – spiega ancora Fabris – ma che un domani immaginiamo come un campo sul quale si possano tornare a giocare le partite. In primis quelle della Primavera». Facendo poi ulteriori ragionamenti, magari dopodomani, per implementare la struttura. Anche in ottica Under 23, con la creazione di un piccolo stadio apposito? «L’ipotesi – risponde Fabris – è sul nostro tavolo di lavoro con un focus che ha come “ragionamento potenziale” proprio il campo 2. Ma il discorso è prematuro per tanti motivi. Per dirne uno: l’Under 23 disputa un campionato professionistico, a livello di Serie C, per il quale sono necessari requisiti molto particolari, a partire da una tribuna da almeno 1.500 posti con spazi separati per la tifoseria ospite».
Certo, il concetto di riuscire a realizzare un polo unico per tutte le attività agonistiche nerazzurre stuzzica non poco la famiglia Percassi e i suoi collaboratori ed è «ben presente nel disegno della società. Riportare a Zingonia tutte le nostre squadre rappresenterebbe un valore aggiunto. Perché poi il nuovo stadio a Bergamo è eccezionale, ma è qui a Zingonia che si vive la nostra quotidianità, è qui che tutti noi viviamo e lavoriamo prevalentemente e sarebbe fondamentale riuscire a portare tutto qui. Detto questo, si tratta di affrontare una serie di step che richiedono grande equilibrio. E per chiudere il discorso Under 23 e Primavera siamo estremamente grati a Caravaggio e ad Alzano per la grande ospitalità e disponibilità che abbiamo trovato».
A proposito di step: nell’arco dei prossimi due anni, quindi con orizzonte 2027, l’Atalanta è intenzionata ad acquisire ulteriori spazi, sempre dall’attuale struttura del centro Sportpiù, di proprietà di Immobiliare Tennis Srl, che consentirà di fare tutta un’ulteriore serie di ragionamenti legati alla necessità di ulteriori spazi «perché – prosegue Fabris – la società sta crescendo tanto anche dal punto di vista numerico dei dipendenti e ci sono alcune aree che necessiterebbero di maggiori spazi. Con l’acquisizione di questa nuova area si potrà fare una riflessione ulteriormente approfondita per l’ottimizzazione complessiva delle strutture. Si tratta comunque di reperire nuovi spazi. Nel breve periodo verranno effettuati interventi, già programmati per la prossima estate, con il rifacimento di alcune aree interne del centro sportivo».
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