Atalanta a caccia della storia dopo una serata pazza e magica

OBIETTIVO EN PLEIN. Il 15 maggio contro la Juve per il primo trofeo dell’era Gasperini dopo le due finali perse sempre in Coppa Italia.

Venerdì, alla riapertura degli uffici, lo sfottò dei colleghi agli atalantini è bello che pronto: anche stavolta andrete a Roma senza vedere il Papa. Come andrà, lo sapremo il prossimo 15 maggio, quando l’Atalanta giocherà contro la Juventus la sesta finale della propria storia (la terza del ciclo contemporaneo dopo i ko contro Lazio e Juventus) di Coppa Italia. Altro che indigesta, stavolta la Fiorentina ha un retrogusto gustoso, come lo è la prospettiva del possibile triplete della banda Gasperini (mercoledì sostituto dall’amuleto Gritti) ancora in corsa per un posto in Champions League in campionato e che nel mirino inizia a mettere la semifinale di Europa League di settimana prossima con l’Olympique Marsiglia: saranno nove partite sicure nel prossimo mese, solo Psg e Bayer Leverkusen, in Europa, hanno un calendario tanto fitto.

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Chiamatela abbuffata di emozioni atalantine, un po’ come il match di ieri, rivelatosi un condensato di emozioni forti. Il Var toglie e poi ridà. Alla storia, la notte, passerà anche per il gol prima annullato e poi assegnato a Ademola Lookman all’ultimo minuto di recupero, perfetta legge del contrappasso di quello annullato nella prima frazione al re di Coppa Gianluca Scamacca. Per gli amanti dei viaggi (anche invernali) vale un biglietto per Riad, in Arabia Saudita, dove a gennaio 2025, per la prima volta nella loro storia, i nerazzurri giocheranno la Supercoppa Italiana. È finita al 90’ (più recupero), quando i supplementari sembravano quasi sicuri, dopo che al 23’ della ripresa la più amara delle beffe sembrava confezionata: il pareggio della new entry Martinez Quarta, inserito per rattoppare la coperta viola quando i suoi erano in dieci, era arrivato al secondo tiro in porta della serata. Prima la Dea aveva giocato la partita quasi perfetta giocando a fare il gatto con il topo (67% nel possesso palla a fine primo tempo) e dimostrando di aver imparato la lezione dei due precedenti ko stagionali in Toscana (quattro cambi rispetto alla gara d’andata). Poi, giocando al rischiatutto (De Roon dietro, tre punte con l’aggiunta di Miranchuk largo a destra al posto di Zappacosta), ecco un sorpasso formato carattere, consapevolezza, qualità e gruppo: gli ultimi due gol di mercoledì sono di subentranti, servivano come l’ossigeno all’ottava partita giocata negli ultimi 24 giorni.

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Bedolis

Corsi e ricorsi storici: come cinque anni fa (oggi), avversario sempre la Fiorentina, la gente è rimasta a lungo nell’impianto di via Giulio Cesare per festeggiare la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Allora fu l’ultima della Curva Nord (abbattuta nei giorni successivi), oggi la conferma che questa Atalanta continua a crescere e non si sa dove possa arrivare: sicuramente andrà a Roma per scrivere la storia dopo un’altra notte magica.

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