Aria d’Europa al glorioso stadio Legler
Riserva per gli allenamenti Champions

Ponte San Pietro, lo stadio indicato dall’Atalanta come impianto di riserva per gli allenamenti delle avversarie di Champions in caso di indisponibilità del Gewiss Stadium. Dai fasti della B alle sfide con gli inglesi

La musichetta della Champions rimbomberà nell’aria qualche chilometro più a Est, dalle parti del Gewiss Stadium. Ma a Ponte San Pietro la si potrà fischiettare con decisione, perché –in qualche modo – un pezzo di Europa è collegato con il vecchio e glorioso stadio Legler. L’ Uefa ha detto sì all’impianto di Ponte: sarà il campo di riserva per gli allenamenti delle euro-avversarie dell’Atalanta. Manca solo l’ufficialità: il club nerazzurro ha chiesto la disponibilità all’Ac Ponte San Pietro, che poi ha coinvolto l’Amministrazione comunale. Nelle scorse settimane – dopo che da Nyon era arrivato l’ok per la disputa della Champions a Bergamo – c’è stato un sopralluogo da parte dell’Atalanta, che ha inviato un dettagliato report fotografico all’Uefa, che ha dato il via libera: il Legler risponde a tutti i requisiti, dall’illuminazione in giù.

Champions a Ponte? Non esageriamo. Si parla di allenamenti e, oltretutto, sarà improbabile che il Bayern o il Barcellona vadano realmente a prepararsi sul prato solcato la domenica dall’ex nerazzurro Ferreira Pinto, ancora in attività da quelle parti, in Serie D. Però la possibilità c’è: l’impianto «titolare» per gli allenamenti è il Gewiss Stadium, (la rifinitura della vigilia, in Europa, va in scena dove il giorno dopo si gioca), ma l’Atalanta ha dovuto indicare un secondo campo in caso di indisponibilità del primo e, per gli ospiti, ha scelto il Matteo Legler (per i nerazzurri c’è Zingonia). Se la Uefa deciderà di spostare la rifinitura da Bergamo, sarà quello il palcoscenico. Ma quando si verificano queste circostanze eccezionali? I casi di necessità estrema per cui si cambia sede della rifinitura riguardano le situazioni in cui il campo dello stadio non fosse nelle condizioni di ospitare un allenamento della vigilia: se per esempio fosse nevicato, si potrebbe passare al piano B, per evitare che peggiori il manto erboso.

Una scelta che sottolinea il proficuo rapporto di collaborazione tra Atalanta e Ponte San Pietro, testimoniato anche dalla nascita, due anni fa, del primo centro di formazione nerazzurro. E che in qualche modo evidenzia il ruolo di una delle società storiche del calcio bergamasco, la prima dopo l’Atalanta a raggiungere la Serie B, nel 1947/48. Allora si chiamava Vita Nova. Tra l’altro, il Legler conobbe già l’Europa: il 10 ottobre 1970 andò in scena la partita tra Ponte ed Enfield, valida per il trofeo Barassi, una sorta di Supercoppa tra le vincitrici delle Coppe dilettanti italiana e inglese. I bergamaschi vinsero 2-1, ma lasciarono il premio ai londinesi, che avevano vinto 3-0 all’andata. Stavolta sarà difficile, ma chissà che sul campo del vecchio Ponte non ci arrivi un inglese come Sterling, o un francese come Mbappé. Oppure, più facilmente, Messi: se non sarà Lionel, resta sempre Luca, l’ex pugile bergamasco, che è cresciuto nella casa di fronte a quel campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA