Addio a Piccinini, la Marcialonga
perde il suo senatore

IL LUTTO. Dal 1971 ha partecipato a quaranta edizioni consecutive della grande classica trentina. Mercoledì 18 settembre il funerale in città.

Nel mondo del fondo a Bergamo lo conoscevano tutti: con quaranta partecipazioni alla Marcialonga (l’ultima nel 2013) è infatti stato uno dei «senatori» della grande classica dello sci nordico. Lui è Severo Piccinini, morto lunedì 16 settembre all’età di 90 anni dopo una breve malattia.

La sua lunga storia di partecipazioni alla Marcialonga della Val di Fiemme e Val di Fassa iniziò nel 1971 (514ª posizione) e si è conclusa nel 2013, quando a quasi 80 anni ha terminato la gara classica di 70 chilometri in 5.081ª posizione con il tempo di 7 ore, 36 minuti e 36 secondi, oltre due ore in meno rispetto agli ultimi bergamaschi al traguardo. E dopo quaranta partecipazioni consecutive (la Marcialonga per tre anni non si è disputata) è rimasto comunque nell’ambiente dei «bisonti» (così vengono chiamati i partecipanti), andando ad assistere alle gare: «Non voglio mai mancare per fare il tifo ai ultimi senatori “superstiti” e per aiutare i concorrenti a sciolinare durante la gare» aveva dichiarato qualche anno fa .

La passione per la montagna

Appassionato di fondo e di montagna in generale. Fu infatti lui a forgiare la campana collocata sulla cima del pizzo Tre Confini, a 2.824 metri di quota. La «sua» campana andò a sostituire quella originale collocata nel 1957 e scomparsa (non si sa se per distacco naturale o un furto) negli anni Novanta. Severo Piccinini lascia la moglie Teresa e i figli Rossella, Leonardo, Emanuela e Giovanni. Il funerale sarà celebrato il 18 settembre alle 15 in Santa Caterina a Bergamo.

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