![Cecco Duzioni (a sinistra) in azione con la maglia del Lecco (di cui era capitano) contro l’asso argentino della Juventus Omar Sivori negli anni Sessanta. Contro i bianconeri Duzioni disputò alcune delle migliori partite della sua carriera Cecco Duzioni (a sinistra) in azione con la maglia del Lecco (di cui era capitano) contro l’asso argentino della Juventus Omar Sivori negli anni Sessanta. Contro i bianconeri Duzioni disputò alcune delle migliori partite della sua carriera](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/6/30/photos/cache/addio-a-cecco-duzioni-leggenda-di-un-calcio-che-non-ce-piu_abf72b8c-fc96-11ec-bdbf-4c8e8728df93_1920_1080_v3_large_libera.jpg)
Sport / Bergamo Città
Martedì 05 Luglio 2022
Addio a Cecco Duzioni, leggenda di un calcio che non c’è più
Il lutto Si è spento a 93 anni nella sua Verdello, dove sono stati celebrati i funerali. Fu capitano e bandiera del Lecco che negli anni Cinquanta e Sessanta giocò in Serie A, memorabile un suo gol alla Juventus di Boniperti e Sivori. Dal 1975 al 1983 allenò nelle giovanili dell’Atalanta: fra i suoi allievi Roberto Donadoni.
![Cecco Duzioni (a sinistra) in azione con la maglia del Lecco (di cui era capitano) contro l’asso argentino della Juventus Omar Sivori negli anni Sessanta. Contro i bianconeri Duzioni disputò alcune delle migliori partite della sua carriera Cecco Duzioni (a sinistra) in azione con la maglia del Lecco (di cui era capitano) contro l’asso argentino della Juventus Omar Sivori negli anni Sessanta. Contro i bianconeri Duzioni disputò alcune delle migliori partite della sua carriera](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2022/6/30/photos/cache/addio-a-cecco-duzioni-leggenda-di-un-calcio-che-non-ce-piu_abf72b8c-fc96-11ec-bdbf-4c8e8728df93_1920_1080_v3_large_libera.jpg)
«Francesco non ha avuto una bella vita – specifica don Lucio Carminati nella sua splendida omelia – bensì una vita bella, che è così quando riesci a trasformare una passione nella tua professione. E quando puoi godere a lungo di buona salute, sempre con una bella famiglia intorno». Ed è successo proprio così. Francesco «Cecco» Duzioni, verdellese doc, capitano e bandiera del Lecco con esperienze in serie A, allenatore delle promesse atalantine, 93 anni, senza mai una malattia seria, è volato via domenica (e quando sennò ?) dopo morbo fulminante. Aveva un fisico invidiabile frutto di attenzione e sacrifici: sveglia presto, cinque chilometri a piedi per la sua Verdello, palestra, niente fumo né alcolici. «Tant’è che proprio l’altro giorno – confessa Nado Mazzoleni Bonaldi, collega, concittadino e grande amico – scendendo da San Pellegrino, gli avevo preso i biscotti del Bigio. Non potrò darglieli più».
La partita della vita
La parrocchiale di Verdello è affollata e tutti si stringono alla moglie Carla, alle figlie Pinuccia e Nicoletta, al fratello Guido, alla sorella Angela. Sopra la bara di legno chiaro c’è una sciarpa storica del Lecco, portata ieri mattina presto e un delizioso bouquet di lisianthus, rose ed orchidee verdi. Tra i banchi c’è tutta Verdello, gli amici di sempre, compreso Beppe Meraviglia, portiere di quel Lecco per 14 campionati, i primi dei quali con Duzioni capitano. Cecco era nato il 13 maggio ‘29 ed aveva iniziato a giocare nel Verdello, poi a Ponte San Pietro e nel Pavia prima di approdare a Lecco nel 1953, squadra della quale diventerà grande punto di riferimento. Era un mediano sinistro dotato anche di un buon tiro e fu premiato per aver giocato consecutivamente 250 partite, totalizzando alla fine 356 presenze e 8 reti, di cui una particolarmente importante. Ad Alessandro dell’Orto, che allenerà nel Verdello, nel corso di un’intervista per i suoi 90 anni, su «Libero» racconterà la partita della vita. È il gennaio ‘61 e si gioca con la Juve che va sul doppio vantaggio. Il raddoppio è di Boniperti che, tornando a centrocampo, indica la sua fascia di capitano e grida: «Duzioniii, e uno..», facendo intendere che avrebbe segnato ancora. Dieci minuti dopo, però, c’è una punizione per i blu-celesti e Duzioni calcia a giro nel sette. Tornando a centrocampo indica la sua fascia di capitano e, schernendo Boniperti, gli urla: «Marisaaa, e uno…». Finirà 2 a 2 e ci sarà tempo anche per schermaglie con Sivori che, a fine gara, gli darà una testata sul naso.«Ho confessato a Francesco che, all’epoca, tifavo per Sivori» ammette don Carminati.
Un esempio per i giovani
Finita la carriera di calciatore, con presenze a Piacenza e Borgomanero, Duzioni inizia ad allenare proprio in queste piazze e a Lodi per il Fanfulla f ino alla chiamata del Settore Giovanile dell’Atalanta, con responsabile Angelo Piccioli, già suo mister a Lecco. Dal ‘75 al ‘83 allenerà soprattutto gli Allievi B, ma anche i Giovanissimi e, un anno, la Berretti. Cecco, che ha avuto tra i suoi ragazzi Roberto Donadoni, ha portato in dote gli insegnamenti che lui per primo ha messo in pratica: l’attenzione per il cibo, la negazione dei vizi principali, il sacrificio pur di mantenersi in forma, il rispetto nelle mura dello spogliatoio (dimentichiamoci Boniperti e Sivori), affiancando i buoni principi ad un efficace insegnamento della tecnica individuale e della tattica. A Duzioni non si scaricavano mai le pile. Per anni, al Tennis Club di Zingonia, è stato l’infaticabile aiutante in campo del maestro Giorgio Röhrich. Domenica ha deciso che bastava così. E, da capitano, ha raggiunto i suoi compagni di quel Lecco da favola. Che, a quest’ora, gli avranno già organizzato una festa su quel ramo di lago nel cielo.
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