A Carlo Recalcati, senior assistant azzurro, sta a cuore la continuità del Bergamo Basket

Pensava sino a poco più di un mese fa di assistere nella quiete familiare di Cantù, da pensionato, all’Italia baskettara impegnata a partire da settembre alla rassegna europea. Invece eccolo di nuovo in tuta, invocato dall’ex allevo Gianmarco Pozzecco nell’inedito ruolo di senior assistant del quintetto azzurro. «Pensare - dice il settantasettenne coach canturino - che in carriera non ho mai fatto il vice a nessuno. Nemmeno quando nell’estate ’79 esordii sulla panchina dell’Alpe Bergamo, chiamato dal compianto presidente Dante Signorelli, e subito la squadra fu promossa in serie A2». Da qui subito il suo interessamento sulle notizie non certo rassicuranti sul prossimo futuro del club cittadino: «Dall’amico di sempre Franco Meneghel - prosegue Recalcati - sono a conoscenza delle problematiche che coinvolgono il club al punto di correre il rischio della mancanza di continuità. Sarebbe proprio impensabile chiudere definitivamente la saracinesca a una formazione che faticosamente è riuscita a coinvolgere di nuovo un bel pò di appassionati del pallone a spicchi». «Personalmente, poi, indelebile il ricordo di quando, specie in A2, il palasport registrava il tutto esaurito durante le nostre gare dove gli statunitensi Jura e Kupec e gli italiani Meneghel (capitano), Natalini, Giommi, Cappelletti, Poletti e i baby Carera, Guerini, Belotti e Sciarappa riscuotevano puntualmente applausi per la cavalcante promozione nella massima divisione nazionale». Recalcati si sofferma su Carera: «Flavione ha centrato una carriera con la “C” maiuscola collezionando anche una infinità di presenze con la nazionale». Tornando alla BB14 conclude: «So che, comunque, la dirigenza si sta adoperando intensamente per un prosieguo dignitoso dell’attività agonistica: datemi, per favore, buone notizie...».