Elezioni 2024, Fratelli d’Italia cresce in provincia: i «ribaltoni» nei Comuni

L’ANALISI DEL VOTO. I numeri e i protagonisti: dossier di 36 pagine martedì 11 giugno su «L’Eco di Bergamo». Dal successo di Gori alle Europee alla vittoria di Elena Carnevali a Palafrizzoni. Solo un paese al ballottaggio: Romano. In provincia tante sorprese, con ribaltoni eccellenti.

I nuovi equilibri nazionali nel centrodestra cominciano a mostrare qualche riflesso anche a livello locale. Le elezioni amministrative nei 164 Comuni bergamaschi consegnano una Lega che vede «contrarsi» la sua presenza alla guida dei municipi, perdendo anche il timone di alcune realtà importanti – da Martinengo a Sarnico e Grumello del Monte, fino al ribaltone più clamoroso per il suo valore simbolico: Pontida, terra dei raduni e del «pratone», dove pesa la competizione con il Partito del Nord di Roberto Castelli.

E, nel contempo, Fratelli d’Italia guadagna nuovi sindaci (alla ricerca del sempre citato «radicamento»), in primis portando Gabriele Cortesi – pur in coalizione – alla guida di una roccaforte leghista come Seriate, ma anche per esempio «scalzando» proprio un lumbard, Lucio De Luca, dalla guida di Azzano San Paolo, in favore di Sergio Suardi. Al netto delle città sopra i 15mila abitanti, dove il centrodestra ha viaggiato unito (riuscendo a confermare Albino, Dalmine e Seriate, e presentandosi in vantaggio di qualche punto all’appuntamento con il ballottaggio di Romano del 23 e 24 giugno), sul territorio le spaccature interne alla coalizione sono state numerose, spesso per situazioni locali, vecchie ruggini, nuove ambizioni. I «derby» hanno dato esiti variegati, ma almeno in alcune delle realtà più grandi a trarne spinta sembra essere stato il centrosinistra, che conquista per esempio Castelli Calepio e Bonate Sopra.

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I brindisi più «di peso», per Partito democratico e alleati, sono arrivati dal capoluogo, con la vittoria – con un distacco difficilmente prevedibile alla vigilia – di Elena Carnevali, che ha chiuso la partita al primo turno sfiorando il 55% delle preferenze. Il centrosinistra mantiene, oltre a Stezzano e Osio Sotto, anche la guida di Treviolo e, per diretta conseguenza, la presidenza della Provincia, con Pasquale Gandolfi: a fine settembre si voterà solamente per i consiglieri di Via Tasso (partita che, è facile prevedere, terrà vivace l’estate della politica orobica).

La crescita dei meloniani è evidente anche nei dati delle Europee (voto più strettamente «politico» rispetto a quello delle Amministrative): in provincia di Bergamo il partito di Giorgia Meloni raggiunge il 35,25%, superando anche i numeri delle Politiche 2022 (nel collegio di Bergamo per la Camera il partito aveva raggiunto il 29,7%). Secondo si piazza il Pd, con il 22,55% (è però primo partito in città, con oltre il 36%). La Lega è terzo partito sia a Bergamo, sia in provincia, rispettivamente con l’8 e il 16%. Forza Italia ottiene l’8,19% in Bergamasca.

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Alle Comunali di Palafrizzoni, i dem mantengono praticamente gli stessi voti di cinque anni fa (14.368) e rimangono primo partito. Più che dimezzata la lista Gori (circa 5.500 voti, il 10,16%), mentre si fa spazio la civica di Elena Carnevali, che ottiene il 7,91%. Nel centrodestra, precipita la Lega (da 13mila voti del 2019 ai poco più di quattromila attuali, che corrispondono al 7,67%) mentre quasi triplica, in numeri assoluti, FdI: con 7.854 voti (14,47%), è la seconda forza politica del Comune, poco sopra la civica di Andrea Pezzotta. Forza Italia cresce leggermente al 5,71%.

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Per chiudere questa impegnativa tornata rimane la «coda» di Romano di Lombardia, che conferma la sua tradizione di ballottaggi. Se la vedranno Paola Suardi e Gianfranco Gafforelli, in una sfida tutta da seguire per un’area sempre più strategica del territorio, tra sviluppo infrastrutturale, logistica e valorizzazione culturale e ambientale della pianura.

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