Rubriche / Isola e Valle San Martino
Sabato 14 Settembre 2024
Vie lacrimali occluse, un aiuto dalla chirurgia endoscopica
POLICLINICO SAN PIETRO. Ci si può servire della dacriocistorinostomia per via intranasale e senza incisioni cutanee.
Attraverso le lacrime esprimiamo molte emozioni: felicità, tristezza, rabbia, dolore. In altri casi la produzione può essere causata da fattori esterni o fattori locali (infiammazioni oculari) che stimolano le ghiandole lacrimali nel produrre le lacrime. Ma se il nostro occhio lacrima spesso e senza un apparente motivo? Potrebbe essere il campanello d’allarme di una patologia locale che provoca un’occlusione delle vie lacrimali. Ne parliamo con il dottor Loris Belotti, responsabile dell’Unità operativa di Oculistica del Policlinico San Pietro, il dottor Mario Papalia, responsabile dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria e il dottor Giuseppe Aresi responsabile Modulo Chirurgia endoscopia otorinolaringoiatrica del Policlinico San Pietro. Presso il Policlinico San Pietro, grazie alla collaborazione tra l’Unità di Oculistica e di Otorinolaringoiatria, da qualche tempo è possibile effettuare la dacriocistorinostomia endoscopica, intervento di chirurgia delle vie lacrimali che ha come obiettivo risolvere questo tipo di problema. Nella Bergamasca il Policlinico San Pietro è tra le pochissime strutture a offrire la possibilità di sottoporsi a questo trattamento.
Perché si ostruiscono le vie lacrimali?
Le vie lacrimali mettono in comunicazione l’occhio con le fosse nasali: le lacrime entrano nei puntini lacrimali, percorrono le vie lacrimali attraversando le strutture ossee del massiccio facciale e sfociano nelle fosse nasali. In alcuni casi però questa comunicazione è interrotta perchè le vie lacrimali si occludono. Le cause dell’occlusione possono essere infiammazioni locali ripetute; età avanzata; traumi oculari; compressioni esterne. Il risultato è un accumulo di lacrime che, non trovando via d’uscita nelle fosse nasali, finisce per essere riversato all’esterno dell’occhio. Oltre a una lacrimazione frequente a uno o entrambi gli occhi e il fastidio che questo comparta, Il ristagno di lacrime nelle vie lacrimali (dotto e sacco lacrimale che è una sorta di serbatoio) può portare a infezioni oculari virali o batteriche.
Che cosa si può fare per risolvere il problema?
In caso di una lacrimazione senza apparente motivo, per prima cosa è fondamentale rivolgersi allo specialista oculista per una valutazione della pervietà (ovvero apertura) delle vie lacrimali. Attraverso il sondaggio e il lavaggio delle vie lacrimali si riesce a capire se e a quale livello è presente un’ostruzione nel deflusso. Qualora sia presente, successivamente è consigliabile eseguire una visita otorinolaringoiatrica. La visita otorinolaringoiatrica, con l’esecuzione di una endoscopia nasale a fibre ottiche, permette di evidenziare anomalie anatomiche nasali che possano spiegare la ostruzione delle vie lacrimali. Se gli accertamenti diagnostici, compresa la TAC del massiccio facciale, confermano la presenza di un’ostruzione delle vie lacrimali, se la lacrimazione risulta abbondante e molto fastidiosa e in caso di ripetuti episodi di infiammazioni, si rende necessaria la dacriocistorinostomia.
In che cosa consiste la dacriocistorinostomia?
Si tratta di intervento chirurgico endoscopico che serve per aprire le vie lacrimali e permettere il drenaggio fisiologico delle lacrime nelle fosse nasali. Per via intranasale, senza incisioni cutanee nella regione oculare e senza cicatrici al volto, con tecnica mininvasiva, attraverso microtelecamere e microstrumenti chirurgici, si esegue l’esplorazione e la ricanalizzazione della via di drenaggio lacrimale, con scomparsa immediata della lacrimazione. Durante lo stesso intervento, qualora necessario, è possibile anche risolvere eventuali patologie rinosinusali concomitanti, come la deviazione del setto nasale, l’ipertrofia dei turbinati, la rinosinusite cronica con o senza poliposi nasale. L’intervento chirurgico dura in genere circa venti - trenta minuti, tempo che aumenta se si trattano intraoperatoriamente anche eventuali anomalie anatomiche intranasali.
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