Tecnologia «spinta», com’è cambiata la figura del radiologo

L’INTERVISTA. Il dottor Gianluigi Patelli racconta di come la radiologia sia diventata una disciplina clinica attiva.

Il dott. Gianluigi Patelli, nuovo direttore del servizio di diagnostica per immagini della Clinica San Francesco di Bergamo, ci racconta l’evoluzione della radiologia e il suo ruolo cruciale nella medicina moderna. «Oggi - spiega il dott. Patelli - la radiologia è molto più di una mera lettura di immagini. È diventata una disciplina clinica attiva, capace di fornire risposte sempre più precise ai quesiti diagnostici grazie alle tecnologie avanzate». Il radiologo da «lettore» di immagini oggi è un sempre più un clinico che dispone di apparecchiature di alta tecnologia in continua evoluzione, ad un ritmo che non è facile trovare in altri settori medici.

La tecnologia, strumento per il paziente

Il dott. Patelli sottolinea due elementi necessari per usare al meglio la tecnologia in ambito radiologico. Il primo è il fattore umano: «La competenza del professionista è imprescindibile. Non basta avere macchine all’avanguardia; è necessario saperle usare per esprimere al massimo il loro potenziale». Il secondo è l’aggiornamento continuo: «L’innovazione non si ferma. Collaborare con altri specialisti e mantenersi aggiornati non significa solo studiare, ma anche confrontarsi costantemente per perfezionare la conoscenza nei diversi ambiti clinici. Questo ci permette di creare una diagnostica “sartoriale”, su misura per il paziente e la patologia».

Un esempio concreto è l’introduzione della nuova TAC a tecnologia spettrale. «Questa macchina non è solo uno strumento tecnologico avanzato, ma un alleato che ci consente di ridurre le liste d’attesa e di ampliare l’offerta diagnostica, in particolare per esami cardiovascolari, oncologici, muscolo-scheletrici e neurologici» aggiunge il radiologo. Inoltre, la tecnologia moderna ha raggiunto livelli di esposizione a radiazioni ionizzanti incredibilmente bassi, migliorando la sicurezza per i pazienti.

La radiologia interventistica, una svolta per i pazienti

La radiologia ha assunto un ruolo sempre più centrale anche in ambito interventistico. «Grazie alla collaborazione con diverse equipe, oggi possiamo offrire trattamenti mini-invasivi che migliorano significativamente la qualità della vita dei pazienti» afferma il dott. Patelli. Tra i principali interventi, l’ipertrofia prostatica ostruttiva (trattata con tecniche micro-invasive con l’equipe urologica); noduli tiroidei (gestione innovativa mini-invasiva in collaborazione con l’equipe di chirurgia generale); trattamenti antalgici per la colonna vertebrale (realizzati grazie all’esperienza del dott. Alessandro Lunghi, neurologo con esperienza anche in campo intervenzionale).

Un team in crescita

«Siamo fortunati ad avere un team di professionisti altamente qualificati già presenti ai quali si sono aggiunti il dott. Alessandro Lunghi, la dott.ssa Francesca Besana, la dott.ssa Claudia Costa e la dott.ssa Silvia Paganoni che hanno portato nuove competenze e ci permettono di affrontare un numero crescente di casi complessi» sottolinea il dott. Patelli. Questa sinergia tra esperienze diverse si traduce in una diagnostica più precisa e personalizzata.

La visione per il futuro

«La tecnologia da sola non basta - conclude Patelli -.Quello che fa davvero la differenza è il modo in cui la integriamo nel percorso diagnostico e terapeutico, lavorando insieme agli altri specialisti. Solo così possiamo garantire una medicina moderna, efficace e a misura di paziente».

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