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Venerdì 20 Dicembre 2024
Simone Moro è tornato in Nepal: è l’ora del Manaslu
L’IMPRESA. Per il momento tutto come da copione. Dopo il sopralluogo autunnale in Nepal e qualche settimana trascorsa in Italia, Simone Moro è partito nuovamente alla volta di Kathmandu.
L’obiettivo resta quello delle ultime quattro spedizioni: il Manaslu (8.163 metri) in inverno. I precedenti tentativi - nel 2015-2016 insieme all’alpinista altoaltesina Tamara Lunger, nel 2018-2019 con il nepalese Pemba Gelje Sherpa, nel 2020-2021 con gli alpinisti spagnoli Alex Txicon e Iñaki Alvarez e nel 2021-2022 con lo stesso Txicon, il nepalese Abiral Rai e il pakistano Sajid Alì Sadpara – erano tutti falliti a causa del meteo e dell’impressionante quantità di neve caduta, oltre alla presenza di seracchi non attraversabili.
Simone Moro è l’unico alpinista al mondo ad aver firmato la prima salita di quattro ottomila durante la stagione più fredda: Shisha Pangma nel 2005, Makalu nel 2009, Gasherbrum II nel 2011 e Nanga Parbat nel 2016
La squadra di Moro
Quest’anno le precipitazioni resteranno una delle incognite principale, alle quali si aggiungerà però un’ulteriore e ambizioso obiettivo: raggiungere la cima in stile alpino. «Significa - sottolinea l’alpinista bergamasco - che l’intera squadra (Moro sarà affiancato da Nima Rinji, che è il più giovane scalatore ad aver raggiunto la cima di tutti i 14 ottomila e Oswald Rodrigo, alpinista e fotografo molto esperto, ndr) salirà senza corde fisse, senza ossigeno, senza scale, senza campi preparati in precedenza. Sarà quindi dura, ma in fondo i perdenti sono quelli che non ci provano nemmeno e noi vogliamo provarci nonostante la consapevolezza delle difficoltà a cui andiamo incontro».
«Si tratta della montagna che mi ha respinto di più»
Da Bergamo è partito il 14 dicembre
Simone Moro ha lasciato l’Italia lo scorso 14 dicembre e ora si trova nella valle del Khumbu per l’acclimatamento in attesa di trasferirsi sulle pendici del Manaslu dopo il 21 dicembre. Le operazioni sulle pendici della vetta inizieranno rigorosamente dopo quella data in modo da rispettare fino in fondo le regole imposte dall’ascensioni invernali. Ascensioni che, nel tempo, sono diventate la sua specialità. Non a caso Simone Moro è l’unico alpinista al mondo ad aver firmato la prima salita di quattro ottomila durante la stagione più fredda: Shisha Pangma nel 2005, Makalu nel 2009, Gasherbrum II nel 2011 e Nanga Parbat nel 2016. Il Manaslu potrebbe essere la quinta, anche se non si tratterebbe della prima invernale. A firmarla, ormai 40 anni fa, i polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajeski, pur con qualche strascico polemico per via delle operazioni in parete avviate prima del 21 dicembre. Un’impresa decisamente eccezionale se si considera che da allora è stata anche l’unica. «Si tratta della montagna che mi ha respinto di più» conclude Simone Moro. La sfida però resta aperta. E come, si dice, chi la dura la vince.
E. Fa.
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