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Sabato 21 Dicembre 2024
Orobie, una nuova veste per celebrare il 35°
L’ANNIVERSARIO. Restyling grafico, podcast e temi green: tutto sul nuovo Orobie, che compie 35 anni.
È un Orobie speciale quello in edicola da venerdì 20 dicembre. Il numero di gennaio segna infatti un rinnovamento sia nei contenuti che nella grafica e la scelta di far coincidere questa novità con l’inizio del nuovo anno non è casuale.
Orobie compie 35 anni
Proprio nel 2025 infatti il mensile del gruppo Sesaab che si occupa della montagna e del territorio lombardo festeggia il suo 35° (era nato nell’agosto del 1990 grazie a Cesare Ferrari) e il restyling assume anche una valenza simbolica. Non una cesura o uno strappo, ma una trasformazione che guarda al futuro, senza trascurare le radici della rivista. Se l’obiettivo principale resta il racconto del territorio, ciò che si somma, sul fronte grafico, è innanzitutto una veste che punta a dare ancora più valore alle immagini, da sempre il cuore pulsante nella narrazione della rivista, mentre dal punto di vista dei contenuti il racconto del bello che ci circonda, anche alla luce dei cambiamenti climatici, è accompagnato da un’attenzione sempre più marcata alla conoscenza del territorio, proprio nell’ottica di conoscere e valorizzare il grande patrimonio di cui disponiamo.
Orobie, il numero di gennaio
Nel numero di gennaio parte così la serie di interviste dedicate ai «custodi del bello», ovvero a personaggi che, per professione o più semplicemente per passione, sono impegnati nella promozione del territorio in cui vivono. Lo scrittore Andrea Vitali, autore di best seller ambientati sempre sullo sfondo del Lario, è certamente tra questi e la prima puntata è dedicata a lui. Anche il servizio sulla «banca del ghiaccio», il laboratorio Eurocold Lab del Politecnico di Milano va in questa direzione: è qui infatti che vengono conservate e analizzate le carote di ghiaccio prelevate da diversi ghiacciai per studiarne proprio attraverso questi campioni l’evoluzione del clima e dell’ambiente nei secoli scorsi.
C’è poi il servizio dedicato all’escursione con le pelli di foca al Pora, in valle Seriana, che racconta di un «altro sci possibile», ovvero della necessità, anche in questo caso legata all’evoluzione climatica, di cambiare approccio nell’affrontare le uscite sulla neve con più flessibilità per approfittare delle improvvise perturbazioni che hanno caratterizzato gli ultimi inverni. Cascate di ghiaccio in Valmalenco, monte Guglielmo e la tradizione enogastronomica del cotechino vaniglia a Cremona completano la proposta sul fronte dei servizi portanti.
Le nuove rubriche di Orobie
Non mancano nemmeno nuove rubriche che, accanto a una maggiore conoscenza dell’ambiente e alla sua tutela – è il caso di «Orobie 2030» che guarda agli stessi temi puntando ad aspetti di maggior dettaglio legati all’osservazione del territorio -, allargano gli orizzonti al mondo dell’esplorazione grazie all’alpinista Matteo Della Bordella e a quello della fotografia con Lello e Nicola Piazza. Infine, il tema portante che accompagnerà i lettori per tutto l’anno: si tratta di «Uomini e montagne», serie di reportage per raccontare 12 cime iconiche della Lombardia - si parte dalla parete Fasana al pizzo della Pieve - con gli occhi di una coppia di scalatori appartenenti a generazioni diverse. Le cima e le pareti rivivono così attraverso i loro occhi, senza però farne una narrazione esclusivamente alpinistica. Anzi, l’idea è proprio quella di restituire la montagna in tutte le sue dimensioni: naturalistica, estetica, ma anche e soprattutto storica e antropologica. Un’occasione anche per imboccare nuove strade di comunicazione, con linguaggi moderni e inclusivi: sei di queste vette saranno infatti accompagnate da podcast curati da Davide S. Sapienza e disponibili oltre che sul sito di Orobie, sulle principali piattaforme.
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