
(Foto di Foto di Nadine Marfurt su Unsplash)
OSTEOPOROSI. È necessario abituarsi fin da giovani a svolgere attività fisica. L’importanza della vitamina D.
Il calcio, si sa, è il micronutriente più importante per mantenere le ossa sane e forti e prevenire problemi di osteoporosi. Ma attenzione: non basta assumerne in buone quantità. Altrettanto importante è adottare strategie che ne ottimizzino l’assimilazione ed evitare errori che al contrario ne favoriscano la dispersione. Come ci spiega il dottor Marcello Filopanti, endocrinologo del Policlinico San Marco e di Smart Clinic «Le Due Torri» e «Oriocenter», strutture del Gruppo San Donato dove è possibile essere seguiti per la prevenzione e cura dell’osteoporosi con percorsi personalizzati che possono prevedere anche esami radiologici come la MOC.
«In parole semplici, l’osteoporosi è la riduzione del contenuto di calcio delle ossa, che le rende più fragili, con la possibilità di avere fratture anche con sforzi o traumi minimi. Quando si parla di osteoporosi, infatti, bisogna sempre tenere presente che l’obiettivo principale è la prevenzione delle fratture, soprattutto del femore e delle vertebre (spina dorsale). Il periodo più a rischio è quello dopo la menopausa, in cui è fisiologico che ci sia una riduzione del calcio nelle ossa».
«Premesso che una dieta equilibrata e varia è alla base di una buona condizione di salute, il calcio si trova in particolare nel latte e latticini, nel tofu (il cosiddetto formaggio di soia) e nel pesce (pesce azzurro, polpo, calamari e gamberi). Buone fonti di calcio sono anche verdure verdi come la rucola, il cavolo riccio, le cime di rapa, i broccoli, i carciofi, gli spinaci, i cardi; la frutta secca (mandorle, arachidi, pistacchi, noci, nocciole); i legumi».
«Secondo le indicazioni del Ministero della salute, bisognerebbe bere ogni giorno almeno una tazza di latte, meglio se parzialmente scremato; mangiare una volta a settimana una porzione di formaggio fresco (mozzarella, crescenza etc.) o stagionato (grana, parmigiano, fontina
etc.); privilegiare i pesci ricchi di calcio inserendoli tre volte alla settimana. Oltre a questi consigli, è importante evitare alcune abitudini che ne limitano l’assimilazione o ne aumentano l’eliminazione. Tra queste: ridurre il consumo di sale e cibi ricchi di sodio e di proteine (che fanno aumentare la perdita di calcio con l’urina); limitare ali alcolici perché diminuiscono l’assorbimento di calcio. Anche le associazioni alimentari hanno il loro peso nell’assimilazione del calcio: ad esempio consumare insieme alimenti ricchi di calcio insieme ad alimenti ricchi di ossalati come spinaci, rape, legumi, prezzemolo, pomodori, uva, caffè, tè, può limitarne l’assorbimento».
«Per prevenire l’osteoporosi è necessario abituarsi fin da giovani a una buona attività fisica, fondamentale per un buon mantenimento della funzione e struttura ossea a tutte le età. Un ruolo importante è svolto anche dalla vitamina D che aiuta l’organismo ad assorbire il calcio proveniente dai cibi, oltre ad agire direttamente nei processi di rimodellamento osseo. La Vitamina D viene assunta solo in piccola parte con l’alimentazione (si trova in quantità discrete nei pesci grassi come aringhe, tonno e sgombri ma soprattutto nell’olio di fegato di merluzzo). La dose maggiore viene sintetizzata dalla pelle quando viene esposta ai raggi ultravioletti (UVB). Per questo è importante esporsi al sole, ovviamente con le dovute attenzioni e precauzioni. Basta un’ora al giorno con mani, braccia e viso scoperto per fare una scorta adeguata di questa vitamina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA