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«Ho mal di testa», ma non ne esiste
un «tipo» soltanto
I CONSIGLI. Una condizione che riguarda molti, rendendo difficili lavoro, rapporti affettivi e attività quotidiane.
Il mal di testa, anzi i mal di testa, condizionano la vita di milioni di persone, rendendo difficili lavoro, rapporti affettivi e attività quotidiane. Una condizione a cui non si può e non ci si deve rassegnare. Oggi infatti è possibile una terapia specifica per ogni tipo di cefalea. Ne parliamo con il professor Mauro Porta, neurologo del Policlinico San Marco e del Centro Diagnostico di Treviglio dove è stato attivato un nuovo ambulatorio dedicato proprio alla cefalea, ambito nel quale il professor Porta vanta una grandissima esperienza.
Professor Porta, perché si dovrebbe parlare di cefalee e non cefalea?
«Perché non esiste un solo tipo di mal di testa, ma centinaia di forme diverse. Per questo il primo passo, quello che può davvero fare la differenza nella risoluzione del problema, è identificarne l’origine. Per farlo è fondamentale evitare il “fai da te” e rivolgersi a uno specialista che possa inquadrare tipologia di mal di testa, cause e possibili soluzioni».
Quali le forme più diffuse?
«Tra le cefalee cosiddette primarie, ovvero non legate ad altre patologie, l’emicrania è una delle più frequenti, con un’incidenza che varia a seconda del sesso e dell’età: le donne sono maggiormente colpite (80%), con un picco di insorgenza tra i 20 ai 50 anni. Si presenta con un dolore martellante o pulsante ed è spesso accompagnato da sintomi come nausea, vomito, fastidio alla luce e ai rumori. I fattori scatenanti possono essere stress fisici o emotivi, relax dei giorni festivi (cosiddetta “cefalea da weekend”), sonno prolungato o insonnia, variazioni meteorologiche, cibi o bevande (cioccolato, formaggi fermentati, frutta secca, agrumi, insaccati con conservanti, alcol), farmaci (come la pillola anticoncezionale). Molto comune è anche la cefalea tensiva, un dolore di medio-lieve intensità definito come un “cerchio alla testa”. Dovuta a una sorta di abnorme contrazione muscolare, può essere favorita da situazioni stressanti protratte, posture scorrette (atteggiamento obbligato o prolungato del capo e del collo), stati d’ansia, abuso di farmaci antidolorifici».
Come si cura il mal di testa?
«Non esiste un’unica terapia, ma terapie multisfaccettate che “partono” dalla persona e “arrivano” a questa con trattamenti “personalizzati”, basati sull’evidenza scientifica. In generale, prendendo in considerazione le due forme più comuni di mal di testa, nel caso dell’emicrania la terapia consiste nel regolamentare l’equilibrio ormonale oltre che quello alimentare nonché il ritmo sonno-veglia. Per la fase acuta possono trovare impiego farmaci antiinfiammatori non steroidei, triptani o più raramente ergotaminici che hanno un’azione di vasocostrizione. Può essere utile, poi, a scopo preventivo-profilattico, sospendere l’assunzione dei contraccettivi orali. Tra opzioni terapeutiche più interessanti c’è anche la tossina botulinica, che agisce interrompendo la comunicazione tra cellula nervosa e cellula muscolare. Per contrastare il dolore nella maggior parte delle forme tensive da lievi a moderate, invece, si possono utilizzare analgesici (come il paracetamolo) e antinfiammatori non steroidei (FANS). Se però il problema è cronico o non risponde ai farmaci possono essere utili approcci come tecniche di rilassamento o agopuntura. In ogni caso, è utile ribadirlo, la terapia deve essere personalizzata sul singolo paziente e tipologia di mal di testa».
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