Gioco d’azzardo, fondamentale intercettare subito il disagio

Ludopatia. Ritornano gli incontri nelle Case di Comunità dell’Asst Papa Giovanni XXIII destinati alla salute della popolazione.

Tornano gli incontri aperti alla popolazione nelle Case di Comunità della Asst Papa Giovanni XXIII, per approfondire, insieme agli specialisti, tematiche legate alla salute e al benessere. Al centro dei primi due appuntamenti in calendario per il mese di febbraio ci sarà il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) - o Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) come da nuova definizione -, condizione patologica di dipendenza, che si caratterizza per l’incapacità di resistere all’impulso di giocare o fare scommesse, con ricadute spiacevoli nel contesto lavorativo, familiare, sociale, sia per l’individuo coinvolto che per chi gli sta accanto.

Martedì 7 febbraio dalle 17 alle 18.30 alla Casa di Comunità di Borgo Palazzo (Consultorio familiare - padiglione 18/A) si parlerà dei segnali d’allarme a cui prestare attenzione e delle possibili conseguenze, e verranno fornite indicazioni utili su come e dove trovare sul nostro territorio le opportunità di cura più appropriate e la consulenza di uno specialista. Interverranno l’educatrice Elena Manganaro e l’assistente sociale Sonia Zucchi, operatrici del Serd di Bergamo specializzate nei disturbi legati al gioco d’azzardo patologico. Lo stesso incontro verrà replicato martedì 21 febbraio dalle 17 alle 18.30 alla Casa di Comunità di Sant’Omobono Terme. L’accesso è libero senza prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. In ottemperanza alla normativa anti Covid-19 sarà necessario indossare mascherina chirurgica o FFP2.

«Visto il successo degli incontri organizzati nelle Case di comunità a partire dall’autunno dello scorso anno, abbiamo deciso di arricchire ulteriormente il calendario delle iniziative aggiungendo un nuovo argomento di stringente attualità – ha commentato Simonetta Cesa, direttore sociosanitario della Asst Papa Giovanni XXIII –. È un’occasione per tutti i cittadini per conoscere i rischi del gioco d’azzardo insieme ad operatori specializzati, in un’ottica non giudicante, che permetta di prendere coscienza sia dei suoi aspetti più insidiosi sia delle opportunità di cura esistenti. La dipendenza da gioco d’azzardo è una patologia che si può curare, tanto prima viene diagnosticato, tanto è più alta la possibilità di uscire dalla dipendenza, senza ulteriori danni finanziari e psicologici». Come tutti i comportamenti a rischio l’intercettazione precoce rappresenta infatti un fattore prognostico favorevole e protettivo. Tra i segnali da non sottovalutare ci sono la persistenza di umore irritabile e scontroso, una difficoltosa gestione del tempo libero con la tendenza a trascorrere la maggior parte del tempo in funzione del gioco, trascurando affetti, lavoro o studio e naturalmente problematiche a livello finanziario.

Anche in provincia di Bergamo è un problema molto diffuso. Solo nel 2021 il gioco, senza includere quello online, ha movimentato 850 milioni di euro. A questo si deve aggiungere la nuova problematica del gioco su internet, disponibile per chiunque 24 ore su 24 e in qualsiasi situazione.

Gli incontri con la cittadinanza alle Case di comunità del Papa Giovanni XXIII sono iniziati lo scorso autunno e sono proseguiti fino alla fine dell’anno. In totale sono stati organizzati 7 incontri, 4 alla Casa di comunità di Borgo Palazzo e 3 a quella di Sant’Omobono Terme, rivolti a tre specifici pubblici di riferimento: anziani, donne ed adolescenti. Altrettanti i temi trattati: i benefici del movimento nella terza età, il benessere in menopausa e l’affettività e la sessualità nei giovani. «Sono incontri divulgativi aperti a tutti, dove offriamo la possibilità ai cittadini di incontrare i nostri professionisti, disponibili a fornire loro elementi e strategie per gestire, con risorse personali e comunitarie, alcune fasi della vita, puntando sulla prevenzione e l’intercettazione precoce dei problemi» conclude Simonetta Cesa.

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