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Giovedì 20 Marzo 2025
Cronica, da stress oppure «batterica», ma la gastrite si cura
UNA DELLE MALATTIE PIU’ FREQUENTI. Dolore, bruciore allo stomaco, sensazione di sazietà precoce. Sono alcuni dei sintomi tipici della gastrite, disturbo che riguarda milioni di italiani con un importante impatto sulla qualità di vita.
La buona notizia è che con una diagnosi precoce e il giusto trattamento, è possibile ridurre al minimo i disturbi e prevenire complicanze più gravi. Approfondiamo l’argomento con la professoressa Sara Massironi, professore associato di Gastroenterologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia del Policlinico San Marco di Zingonia e del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro.
La gastrite cronica, invece, è caratterizzata da un’infiammazione che si protrae nel tempo e spesso è legata all’infezione da Helicobacter pylori, un batterio in grado di provocare anche ulcere della mucosa e che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di tumore dello stomaco
Professoressa Massironi, che tipo di patologia è la gastrite?
«La gastrite è un processo infiammatorio della muscosa gastrica, il rivestimento più interno dello stomaco. Ne esistono due principali forme: quella acuta e quella cronica. La gastrite acuta può essere scatenata da diversi fattori acuti quali infezioni, assunzione di sostanze irritanti, come farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), alcol, fumo. La cosiddetta gastrite da stress si verifica quando le condizioni della persona sono gravemente compromesse per cui una serie di eventi, quali ipovascolarizzazione, incapacità a riparare il danno e facile sanguinamento, possono determinare quadri acuti di infiammazione gastrica. La gastrite cronica, invece, è caratterizzata da un’infiammazione che si protrae nel tempo e spesso è legata all’infezione da Helicobacter pylori, un batterio in grado di provocare anche ulcere della mucosa e che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di tumore dello stomaco. Una forma particolare di gastrite cronica, meno conosciuta ma altrettanto rilevante, è la gastrite cronica atrofica autoimmune. In questa condizione, il nostro sistema immunitario attacca erroneamente le cellule della mucosa gastrica (le cellule parietali), portando alla loro progressiva distruzione (atrofia), con conseguente acloridia (assenza di acido cloridrico nel succo gastrico) e difficoltà dell’assorbimento di ferro, e deficit di produzione del cosiddetto fattore intrinseco, con conseguente malassorbimento di questa vitamina. In alcuni casi, infine, può aumentare il rischio di sviluppare piccoli tumori neuroendocrini (NET)».
Nei casi più gravi, si possono verificare sanguinamenti del tratto gastro-duodenale, manifestandosi con emissione di sangue con il vomito (ematemesi) o feci scure (melena)»
Come si manifesta generalmente la gastrite?
«I sintomi più comuni della gastrite sono la difficoltà a digerire (dispepsia), il dolore o il bruciore nella parte superiore dell’addome, la nausea, la sensazione di sazietà precoce e, in alcuni casi, vomito o indigestione. Nei casi più gravi, si possono verificare sanguinamenti del tratto gastro-duodenale, manifestandosi con emissione di sangue con il vomito (ematemesi) o feci scure (melena)».
Esistono test specifici per diagnosticarla?
«Per diagnosticare correttamente la gastrite è necessario eseguire una gastroscopia con biopsie. L’infezione da Helicobacter Pylori può invece essere diagnosticata anche con metodi non invasivi, quali l’urea Breath test o la ricerca dell’antigene dell’Helicobacter Pylori nelle feci. A seconda del tipo di gastrite seguirà una differente terapia».
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