Ricette (quasi) perfette / Valle Brembana
Mercoledì 02 Giugno 2021
La pizza fritta
Dalla tradizione napoletana alle nostre tavole, una ricetta tipica presentata dagli studenti dell’Istituto Superiore di San Pellegrino.
La pizza fritta è un cibo street food che nasce come parente povero di quella tradizionale. Il suo grande successo ha origine nel periodo del dopoguerra quando, a causa della carenza e del costo elevato degli ingredienti, delle possibilità economiche della popolazione e della mancanza di forni a legna, distrutti durante la guerra, la gente fu costretta a trovare un’alternativa alla pizza classica.
Per questi motivi le donne di Napoli incominciarono a friggere l’impasto nell’olio bollente anziché cucinarle con il calore del forno. Uno dei nomi con cui viene chiamata la pizza fritta è «a ogge» (a otto), perché veniva spesso comprata a credito e pagata dopo 8 giorni.
Ingredienti
750 g farina
250 g latte
150 g acqua
120 g patate lesse e schiacciate
80 g strutto
2 cucchiaini sale
2 cucchiaini zucchero
1 cubetto lievito birra
q.b. olio di semi o olio di oliva per friggere
q.b. sale o zucchero per rifinire la superficie
Procedimento
Impastare bene tutti gli ingredienti a mano oppure in planetaria con la foglia.
Far riposare il panetto in frigorifero per almeno 30 minuti e poi dividere l’impasto in tante palline di circa 120 grammi e stendere con il mattarello.
Bucherellarle, poi, con la forchetta e friggere fino a quando non saranno dorate. Per finire, farcirle con pomodoro e mozzarella o a piacimento.
Impiattamento
Gustare le pizze fritte ancora calde, in piatti o vassoi disposte formando un fiore, oppure in piatti di carta riciclata con carta paglia.
Abbinamento
Un abbinamento ideale per questa ricetta senza dubbio è un vino bianco acido come,ad esempio, l’Asprinio di Aversa.
È un vino particolarmente indicato per le pizze fritte della tradizione partenopea per le sue note di freschezza, dovute alla acidità e anche per i suoi residui carbonici che lo rendono appena appena frizzante. La presenza di CO2 e la maggiore acidità aiutano a bilanciare l’untuosità dei grassi della frittura.
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